sicilia

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domenica 30 settembre 2012

sogni

Pietro Ancona I sogni quando si diventa tanto anziani come io sono diventato i sogni bisognerebbe - se fosse possibile - non averne più. Aumentano la propensione alla depressione. Da giovane mi capitava di sognare di volare. Facevo anche dei sogni brutti ma in generale non erano tanto cattivi. Ora faccio sempre lo stesso genere di sogno e questa ripetizione è già una cosa deprimente.. Dunque sogno spesso folle enormi di persone vestite poveramente. . Io non conosco mai nessuno e mi meraviglio che possa sognare tanti visi di gente che credo di non aver mai visto. Queste folle di persone camminano e vanno da qualche parte ed io non so dove andare e quale strada prendere per tornare a casa. Mi capita anche di sognare e sempre più spesso mio padre. E' una novità questa apparizione del padre nei sogni. Ho sognato la scalinata che sta quasi dietro il Municipio di Agrigento piena piena di gente che scendeva verso il basso e non finiva mai di scendere. Tra questi c'era mia padre con il quale mi incontravo ma non scambiavo neppure una parola. Ecco la figura del padre nei sogni è sempre silente. Sogno di essere in una città diversa da quella in cui vivo e dove sono andato per partecipare ad una riunione, ad un evento e poi di non avere i soldi per l'aereo oppure di averlo perso oppure di smarrirmi strada facendo. Ho ragione quando dico che ad una certa età sarebbe meglio un sonno tranquillo e senza sogni?

sabato 29 settembre 2012

Mozart ed Alì

Mozart ed Alì Oltre un miliardo di esseri umani vivono nelle bidonvilles. Altri cinque miliardi vivono in condizioni di grande disagio. L'altro miliardo ha in corso processi di impoverimento di una parte consistente. Soltanto meno di un milione di persone nel mondo ne posseggono il 90 per cento della ricchezza. Questa situazione tragica è destinata ad aggravarsi con l'incremento della popolazione che è previsto in nove miliardi nel 2050 e non è detto che non possa essere molto di più tenuto conto che solo dal 1975 ad oggi la popolazione è raddoppiata. Se si dovesse trarre un bilancio della presenza dell'umanità nel pianeta terra dovremmo dire che ci troviamo di fronte ad un fallimento. La specie umana ha fallito. Ha rovinato la natura in cui vive, soppresso migliaia di forme diverse di vita nel mondo animale, inquinato gli oceani ed i fiumi, e sopratutto predato se stessa. I predatori occidentali si avventano sulle popolazioni che hanno la disgrazia di possedere il petrolio il gas o altre materie prime per derubarle e distruggerle o sottometterle e comunque avvelenarne i figli con le bombe all'uranio. L'umanità ha creato opere immortali come quelle di Mozart di Beethoven. Ma che vale questa musica quanto tanti bambini affamati sono costretti a cercare nella spazzatura delle discariche in po di cibo? Bidonville di Moggatam Egitto

domenica 23 settembre 2012

Resoldor, ah come respiro

Pietro Ancona Resoldor, ah come respiro! avevo una diecina d'anni quando il Dr.Rampello da Raffadali ottenne di aprire una farmacia in Corso Garibaldi nei pressi della piazzetta che dava sul Municipio Vecchio. In Via Garibaldi alle spalle della baracchetta di rivendita alimentari gestita da mio padre c'era anche l'osteria del mio amico Tony Cucchiara, mio coetaneo, che presto avrebbe preso l'avventurosa strada del mondo dello spettacolo come cantante ed intrattenitore. La putia di vino con cucina era gestita dalla madre di Tony, una signora di cui ricordo due grandi occhioni in una faccia rotonda e generalmente severa. Il papà di Tony era fontaniere al Comune. Tony aveva due sorelle, due distinte signorine che ogni tanto venivano a trovare la madre e qualche volta si intrattenevano per un pò. Dunque il farmacista Rampello aveva il problema di sistemare gli armadi e tutte le medicine ed io mi prestai. Lo aiutai per alcuni giorni a mettere tutto a posto eseguendo le indicazioni che il farmacista mi dava. Nel sistemare gli scaffali mi capitavano davanti un gran numero di graziose scatolette di latta di caramelle per la gola. Erano le famose Rosoldor che prima si chiamavano Soldor. Io ero attirato moltissimo da queste scatoline di latta dipinta a colori vivaci e con la scritta "Ah, come respiro!". L'attrazione era tale che mi indusse a rubarne una. Cosa che non sfuggì allo occhiuto farmacista che mi osservava di sottecchi. Mi lasciò finire il lavoro che stavo facendo e poi mi chiese di rimettere a posto la scatolina. Cosa che io feci avvampando di vergogna e quasi sentendomi male. Il farmacista che era avarissimo (forse come tutta la categoria) mi offrì delle caramelline per la gola sfuse che io rifiutai. Non vidi l'ora di andarmene ed infatti me la svignai subito a testa bassa. Ero anche terrorizzato dalla idea che il farmacista raccontasse la cosa a mio padre. Ad essere sincero le caramelline non mi interessano per niente. Voleva la scatoletta! E' trascorso un mucchio ditempo ed ho dimenticato il nome di tante cose. Ma le Resoldor, ah come respiro non le ho mai dimenticate!

sabato 22 settembre 2012

la diagonale

La diagonale Nella primavera dell'anno scorso fui sottoposto ad un esame cardiologico. Hanno esplorato i tre bypass che nel 94 mi furono installati per verificarne lo stato d'uso. Ne hanno trovato due su tre otturati. Quelli fatti con la safena. Il by pass ricavato dalla cosidetta mammaria invece funziona ancora. Queste notizie le ho avuto subito dopo la coronografia che, a differenza di altre, si è protratta abbastanza a lungo. Nel corso dell'intervento che avveniva con una piccola anestesia locale sentivo dialogare i due medici che mi esaminavano. Un dialogo prima abbastanza normale con lunghe pause e poi sempre più serrato. La parola che dominava il dialogo era: diagonale! C'è la diagonale! In geometria (leggo) si chiama diagonale il segmento che congiunge due vertici non consecutivi di un poligono o un poliedro. Io non riuscivo a capacitarmi che cosa c'entrasse la diagonale con il mio cuore e con le mie arterie. Questa misteriosa parola che rischiava di diventare terrificante per tutto il suo carico di mistero inconoscibile a mia richiesta mi fu gentilmente spiegata dal cardiologo. Mi disse che a causa di essa non potevano liberare i by pass e renderli pervii con l'instyallazione degli aggeggini che da qualche tempo si usano per questo. Quindi i medici hanno preferito non intervenire. Ma il corpo umano ha risorse incredibili! Mi hanno spiegato che i due bypass otturati si erano fabbricati due loro vie di comunicazione con il cuore. Non sono riusciti a vederle ma erano sicuri che nella parte posteriore del cuore ci fossero i bypass creatisi spontaneamente, Per questa ragione ho scoperto la mia situazione soltanto quando sono stato esaminato. Non avevo avuto nessun segno di quanto era accaduto. Sono andato avanti tranquillamente e senza neppure un mal di testa. Ecco quindi perchè la parola "diagonale" mi risuona ogni tanto nella testa! E' a causa sua che non ho potuto recuperare i miei by pass e vado avanti con la mia mammaria e con i due bypassi creati dai bypass!! La diagonale!

mercoledì 19 settembre 2012

la pisata

A proposito della paglia evocata dalla pisata In uno dei due pezzetti di terra della nonna a Realmonte situato in una montagnola dalla quale si intuiva la vicinanza del mare per il particolare colore del cielo ed anche per l'odore che arrivava nell'aria densa di iodio e salsedine c'era un pagliaru fatto dai miei zii. Era grande quando la lunghezza di un uomo ed era cosparso di paglia sulla quale si riposava nei pomeriggi della grande calura oppure quando vi si dormiva la notte se si era fatto troppo tardi per tornare in paese. All'inizio stare a terra su poca paglia era una cosa che quasi si subiva per necessità. Ma quando si fa l'esperienza di svegliarsi dopo avere passato una notte per terra la sensazione di benessere fisico è fortissima. Ricordo che mi sentivo come se una molla m i spingesse da terra e mi mettesse in piedi ! La terra mi infondeva vigore e mi sentivo come caricato di una energia nuova, straordinaria. Ma forse è perchè avevo non più di dodici anni ed a quell'età l'organismo è una sorta di macchina perfetta!Passavo le giornate a girovagare con Gaspare che mi veniva zio ma che aveva più o meno la mia età. Ricordo di aver visto sorridere assai di rado la nonna. Era severa e qualche volta arcigna. Era dotata di viva intelligenza ed aveva sempre qualche piano in corso di manipolazione dei figli. Figli che non tardarono a spargersi per il mondo raggiungere la Germania dove conobbero la busta paga ed una alimentazione normale ma a base di grassi e di carne. Mio zio Gaspare credo a causa del passaggio repentino dalla alimentazione a base di digiuni e di farinacei alla mensa tedesca nel giro di una ventina d'anni di Germania si prese un infarto dal quale non riuscì mai a riprendersi e morì giovane. Il cambio di dieta gli riuscì fatale. Credo che la stessa cosa succede a tanti immigrati che dopo qualche tempo ingrassano ed un po si imbolsiscono e di ammalano di diabete o di cuore.

martedì 18 settembre 2012

la scatola delle fotografie

la scatola delle fotografie

Mia nonna Vincenza aveva una scatola da scarpe piena zeppe di fotografie. Centinaia di fotografie dei figli, dei nipoti, delle nuore, dei generi, dei pronipoti. Forse più di cento familiari. Ricordava i nomi di tutti e come facesse per me è un mistero. Alcuni non li aveva mai visto di presenza essendo in Canadà, in Usa o in Germania. A volte ci riuniva attorno a sè quando andavamo a trovarla a Realmonte e ci parlava di loro i e dei luoghi che abitavano e di quando se ne erano andati.

Aveva portato dagli States un aggeggio di legno laccato con due vetri nel quale si infilavano cartoline che si vedevano in modo tridimensionale, Le cartoline mostravano personaggi e paesaggi dell'America dell'inizio del Novecento. Ne ricordo una con una grande spiaggia affollata di persone cosa che per noi era stranissima. Non avevamo ancora abitudine alle ferie ed ai bagni di mare. A noi ragazzi le foto tridimensionali sembravano una magia, una cosa miracolosa e quando andavamo da lei una delle prime cose che andavano a cercare nel grande cassettone di casa era questa sorta di proiettore.


Quando mia nonna si sentiva bisognosa di essere accudita chiamava il tassinaro del paese e si faceva accompagnare a casa mia. La figlia Assunta (mia madre) era preposta a questa incombenza. Stava un genere una ventina di giorni durante i quali aizzava quotidianamente mia madre contro mio padre. Il quale invece aveva tante attenzioni per lei e le proc urava quasi quotidianamente un merluzzetto da farle bollito. D Quando si sentiva di nuove in forze o le mancano le commarelle vicine di case richiamava il taxi si prendeva la sua "truscia" e prima di andarsene dal predellino della auto faceva un ultimo comizio contro mio padre. Al quale rimproverava cose di venti o trenta anni fa che probabilmente non erano mai accadute.

Morì di un male allo stomaco ultraottantenne. La ricordo nel letto di morte con mio zio Giuseppe seduto al suo fianco che faceva conto complicatissimi con un lapis su un taccuino della eredità della nonna. L'eredità era ben misera cosa. due pezzi di terra con qualche alberello di mandorlo o di frutta che non raggiungevano un ettaro. Questo atteggiamento di mio zio era il prodotto della politica di potere che la nonna aveva praticato in famiglia. Dieci figli tutti divisi e quasi rancorosi l'uno con l'altro per una ben misera cosa! Mia madre rinunzio subito alla lenza di terra che le sarebbe toccata e non ne volle sapere niente. Naturalmente questa vicenda della eredità veniva presto dimenticata da tutti perchè appunto non ne valeva proprio la pena ma i dissapori restavano più tra i figli maschi che la tra le femmine.

Contrariamente a quanto si crede non è vero che povertà e solidarietà vann insieme. La povertà spesso incattivisce e rende meschini. C'è una sorta di meccanismo psicologico che scatta nelle famiglie numerose molto povere. Una sorta di forza centrifuga in cui non potendo nessuno aiutare l'altro tutti vanno ognuno per la sua strada.

I miei parteciparono alle lotte per l'occupazione di terre. Mio zio Giuseppe ne fu uno dei dirigenti. Si chiedeva l'assegnazione dei terreni incolti della immensa proprietà del barone Agnello. A riforma agraria fatta, visti i risultati deludenti iil movimento contadino di sciolse e moltissimi emigrarono all'estero come era accaduto subito dopo la repressione dei fasci siciliani. Il grosso partiva per la Germania, altri per il Belgio e la Francia.
Andarono ad abitare le squallide baracche della Wolksvagen nella triste ed opprimente Germania dove piove sempre ed il sole si vede raramente, Dopo anni di rimesse ai familiari per costruire una casetta abusiva ed affrancarsi dall'affitto tornavan o con una sola ricchezza: la pensione! La pensione che assicurava la loro sopravvivenza a vita anche se assai modesta Portarono pure la conoscenza della busta paga e l'abitudine a sentire la radiolina al transitor. Il contatto con le regole della indiutria del Nord fece prendere coscienza di tanti diritti che prima erano del tutto sconosciuti. Il diritto alle ferie che attivò un grandissimo traffico automobilistico dal Nord verso la sicilia.
Lavorando come muli e "leccando la sarda" molti dei nostri emigranti si sono fatte le casette nei paesini natii e magari la casa per figli. Hanno costruito illegalmente e spesso in proprio con l'aiuto soltanto di un bravo capomastro della famiglia e degli amici.
Per il resto non hanno avuto nulla tranne una cosa preziosa: la pensione che anche se piccolo piccola permette alle famiglie di comprare qualche sacco di grano o di farina per l'inverno ed un orcio di olio. La pensione è stata la più grande conquista della emigrazione. In Italia era largamente sconosciutia. Nessuno aveva le "marchette" per poterla rivendicare. Ne bastavano se mal non ricordo di 15 anni.
Ma l'emigrazione ha distrutto la cultura contadina e bracciantile siciliana. Nell'immediato è sembrato di averne un beneficio un progresso. Con il tempo abbiamo capito che non era così. Che quella cultura veniva sostituita non da una cultura superiore ma dalla spazzatura commerciale del cosidetto progresso e dal vacuo.
I braccianti siciliani poveri erano portatori di una cultura di grande valore. Nelle riunioni di assemblee era un piacere sentirli parlare. Le parole anche se appassionate erano misurate ed impregnate ad una sapienza che oscillava tra il pessimismo frutto di secoli di sofferenze al rivoluzionariasmo di quanti avevano capito il valore del lavoro nelle relazioni sociali. Mi dispiace che non si abbiano registrazioni delle assemblee popolari dei braccianti. I braccianti sono stati il popolo della Sicilia, la radice profonda della nostra gente. Ognuno di noi ha sangue loro nelle vene e questo fa dei siciliani una delle popolazioni più intelligenti della terra. Come i palestinesi. Come gli ebrei. Noi siciliani siamo tutti figli di contadini e di braccianti!

lunedì 17 settembre 2012

Un incendio

Un incendio

I miei d'estate mi mandavano a passare qualche giorno da mia nonna a Realmonte.,un paese non lontano da Agrigento. Vi giungevo palliduccio ma dopo qualche giorno di vita all'aria aperta mi guadagnavo un bel colorito e stavo assai meglio. Ricordo di avere preso una insolazione con un febbrone da cavallo che mi dava irrequietezza. Mi alzavo in piedi sul lettino sopra il quale pendevano grappoli di pomodori. L'insolazione mi fu curata da una vicina di casa la quale mi mise sulla testa un piattino con dell'acqua ed una candela accesa. Farfugliò assistita dalla nonna non so quale preghiere alla fine delle quali mi tolse il piattino dalla testa. Non avevo più la febbre! Non chiedetemi spiegazioni ma è andata proprio così.
Mio nonno Gandolfo era un uomo alto severo taciturno con due enormi baffi. Era stato con la nonna negli USA ma erano tornati indietro. Mia madre mi diceva a causa della gelosia della nonna. Portarono a Realmonte un apparecchio con il quale si vedeva le foto tridimensionalmente e l'usanza di prendere il taxi e ed infatti ricordo che mia nonna ne prendeva uno ogni volta che veniva a trovarci ad Agrigento. Nonno Gandolfo morì alla Feliciuzza di Palermo dove era ricoverato per una appendicite sepolto in uno dei tanti bombardamenti americani. La nonna restò vedova. Aveva dieci figli, sei maschi e quattro femmine. Il primogenito si chiamava Damiano ed aveva appena compiuto 14 anni quando mio nonno lo accompagnò a Porto Empedocle per imbarcarlo su una nave che partiva per New York.Non fece mai ritorno in Italia. A Bruculino come si chiamava la zona italiana di New York fu pescato assieme a due amici mentre rapinava una banca e arrestato. Fece qualche anno di carcere. Dopo si sposò con una bella ragazza italo-americana e visse facendo il fotografo. La ragazza si chiamava Cristina ed in casa della nonna era custodita gelosamente la loro foto di matrimonio l'unica cosa che si è mai avuta di loro.
Gli altri miei zii Nociu (Onofrio), Giuseppe, Saru e Gaspare negli anni cinquanta emigrano in Germania. Mia zia Marannina con il marito emigrò in Canadà e si stabilì ad Hamilton nella zona dell'Ontario e dei Grandi Laghi, Giuseppe contrasse durante il servizio militare una tubercolosi alle ossa dalla quale guarì ma che lo lasciò sciancato imparò il mestiere di indoratore e divenne un buon artigiano a Realmonte. Mio zio Giuseppe fu assunto alla Keramos di Agrigento e seguì la sorte della fabbrica. Mia zia Angela si sposò ad Agrigento ed ebbe una bella e numerosa famiglia. Uno dei figli è dentista molto apprezzato. I miei zii Saro e Gaspare e mia zia Rosa emigrano in Germania in un paese chiamato Bus nella zona di Saarbruken. Un paesino che era una specie di ripetizione tedesca di Realmonte dove la gente si era sistemata come nel paesello natio.
Insomma la famiglia dei miei nonni materni è stata una sorta di summa delle scelte emigratorie dei contadini siciliani da quelle transatlantiche dalle quali non si torna quasi mai a quella europea. Mio zio Gaspare si sposò in Germania con una ragazza tedesca. E' morto giovane ed ha lasciato figli che parlano solo il tedesco mentre i figli di mia zia Rosa si sono inseriti e fanno gli impiegati a differenza dei genitori che fecero gli operai in fabbrica. Mio zio Nociu si mise con una signora tedesca che noi abbiamo conosciuto in occasione di una loro visita in Sicilia. La signora aveva l'abitudine di bere, cosa questa che destò scandalo e riprovazione in tutto il parentado. Ma mio zio Nociu non si fece influenzare contro la compagna e continuò a volerle bene.
Una estate a Realmonte avevo più o meno nove anni ne combinai una grossa assieme a mio zio Gaspare che mi era zio ma era quasi mio coetaneo. Dopo avere girato in lungo ed in largo nelle campagne vicine a quelle della nonna ci è venuta l'idea di dare fuoco ad una montagna. La montagna era piena di roveti e di cespugli di disa (non so il suo nome italiano) una erba lunga lucente verde e ricca di oli. In Sicilia c'è un proverbio che dice: disa cu disa si infascia a disa che è un modo per dire che gli eguali si mettono bene insieme. Gaspare scavò una piccola buca ai piedi della montagna e la riempi di erba secca. Poi strofinò un legnetto su un altro fino a quando non partì un filo di fumo nero. Dopo pochi minuti il crepitare della disa e dei roveti che bruciavano divenne assordante. Il fuoco partì alimentato da un venticello che spirava proprio in direzione della cima della montagna. Scappammo ed andanno a metterci su un ramo di albero dal quale ci godevamo lo spettacolo della montagna in fiamme. Intervennero i vigili del fuoco di tre o quattro paesi vicini e diecine e diecine di persone che lavorarono tutta la notte allo spegnimento. Verso le sette del mattino ricevemmo una visita delle guardie campestri che chiesero a mia nonna se avesse visto o sapesse qualcosa. La nonna, che aveva capito tutto, negò. Le guardie ci scrutavamo in faccia e ci guardavano le mani ed i vestiti. Poi con quale sospetto se ne andarono. Quando andarono via mia nonna prese una scattatura di olivastro, una bacchetta verde flessibile dolorosissima. Con questa fustigò ripetutamente Gaspare. Io fui risparmiato.

venerdì 14 settembre 2012

Agrigento da me perduta due volte



Agrigento da me perduta due volte!

Manco da Agrigento dal 1964 anno in cui moltissimi frequentatori di questo sito non erano ancora nati. Nelle settimane scorse ho avuto la possibilità - grazie a FB - di avere intensi contatti con molti miei concittadini e ne sono stato felice. Mi sono sentito quasi rinnovato e tanti momenti degli anni che vi ho trascorso sono tornati alla mia mente. Ne ho fatto ricordi che mi ha fatto piacere scrivere e comunicare. Fino a quando i ricordi erano innocui bozzetti di questo o quel personaggio, questa o quella macchietta che Agrigento ha avuto come tutte le città, l'accoglienza è stata buona, positiva, quasi commossa. Sono stato invitato a continuare a scrivere a ricordare altro e così ho fatto per qualche tempo. Quando dai ricordi sono passato ai miei giudizi sulla Agrigento di ieri e di oggi, sulla forza reazionaria che la blocca e che le impedisce di crescere, ho notato un raffreddamento dei miei concittadini e qualche presa di distanza. Ho sostenuto che Agrigento che cade a pezzi piuttosto che spendere per rimuovere le macerie che la stanno sommergendo dovrebbe farsi un nuovo piano regolatore basato sul focus della Valle dei Templi.Ad Agrigento qualcuno ha riservato il destino di potersi espandere verso Aragona. Io sono convinto che così come in tutte le città d'arte i monumenti ed i templi ne costituiscono il centro anche i templi potrebbero esserlo. Si potrebbe cominciare con lo spostare il Municipio, la Prefettura, la Questura accanto al tempio della Concordia ed agli altri templi. Naturalmente si dovrebbe costruire senza cemento in arenaria e pietra. Questa idea è sembrata folle a quanti si sono pronunziati. Discutendo di questo ho scoperto che la Valle dei Templi è pertinenza dell'Ente Parco e che gli agrigentini per accedervi debbono pagare il biglietto. Ho detto che considero l'Ente Parco e lo Ato vere e proprie disgrazie che affliggono la città e la sfruttano piuttosto che aiutarla. Guardate il costo dell'acqua e della immondezza che ha immiserito e reso disperati gli strati più poveri della popolazione. Insomma ho toccato tasti "sbagliati" e come si dice politicamente non corretti. Non si mettono in discussione Ente Parco ed Ato che sono opera della classe politica. Mi rendo conto della radicalità della mia proposta (sciogliere l'Ato, sciogliere l'Ente Parco) ma la reazione è stata quasi incollerita. Qualcuno si è ricordato che sono "comunista" e che starei bene nella Russia di Stalin e nella Cina di Mao. Certo anche se detta con finalità offensiva non considero offensivo essere definito seguace di Stalin o di Mao anche se non lo sono pur considerandoli immensi personaggi della storia della liberazione umana. Ho avuto anche il torto di attaccare il ruolo della Curia Vescovile che io considero la catena che tyiene incollata Agrigento al suo passato e perciò alla sua miseria.
Per farla breve questo mio revival con la mia città è stato un disastro. A tanti giudiziosi benpensanti sono apparso certamente come un pazzo da catena per le mie idee imbarazzanti sulla città nella quale da la parte povera e la parte borghese si incontrano soltanto come l'una subalterna e soggetta all'altra. Sono stato gentilmente avvertito che ero fuori tema!!!
L'unica speranza che Agrigento ha avuto di mettere insieme borghesia e popolo povero è stato il Fascio dei Lavoratori fondato da Francesco De Luca nel 1892. Ma, come sappiamo De Luca è finito in prigione ed i poveri tutti all'estero. Ci fu dopo la repressione crispina dei fasci la grande emigrazione oltreoceano degli agrigentini e dei siciliani. Emigrazione dalla quale nessuno è tornato tranne qualche anziana coppia di vecchi per rivedere la terra natia e sfuggire finalmente alla terribile macchina di sfruttamento che gli States sono stati e continuano ad essere per gli emigranti. Ricordo che all'inizio del secolo scorso negli USA furono linciati ed impiccati oltre mille italiani. Per puro odio razziale come quello dei giovani bergamaschi che cospargono di benzina di notte un immigrato e gli danno fuoco.
In conclusione mi dispiace molto che non sono risultato conforme ai requisiti per riuscire gradito ai miei miei concittadini. Ma io sono diventato vecchio senza diventare mai giudizioso. La mia corda pazza non si è mai spezzata. Me ne scuso con quanti la ritengono scandalosa ma è troppo tardi per me riciclarmi in un virtuoso benpensante. Non sono mai riuscito ad esserlo!

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martedì 11 settembre 2012

11 settembre e tanto altro

Il camorrologo attacca l'Iran

Saviano rilancia la guerra ideologica contro l'Islam dalla filiera massmediatica occidentale impegnata a preparare il clima di odio contro l'Iran alla vigilia dell'aggressione del popoloso stato medioorientale. Saviano è al servizio di Israele e partecipa ai preparativi di guerra.
Non voglio giustificare la Fatwa contro lo scrittore inglese di origine iraniana ma la forza della religione aveva liberato l'Iran dal sanguinario Scia sbirro dei petrolieri occidentali succeduto all'assassinio del grande Mossadek. Ripigliare ora una questione che era caduta nel dimenticatoio anche da parte degli iraniani è una vera provocazione alla quale il nostro camorrologo ci mette la faccia
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/09/11/news/cos_la_vita_viene_cancellata_da_una_fatwa_saviano_racconta_il_nuovo_libro_di_rushdie-42316648/?ref=HREC1-2





Giano Bifronte alla Casa Bianca


Il tempio di Giano Bifronte è sempre aperto alla Casa Bianca. Manco finisce una guerra e ne comincia un'altra. L'America ha il più alto numero di veterani di guerra esistente al mondo. Pare che siano circa venticinque milioni. Molti sono malati, altri pazzi, molti si sono ridotti a fare gli homeless ed altri sono scappati in Messico dove il costo della vita è inferiore a quello degli States. La macchina bellica USA deve girare ininterrottamente. Costa 600 miliardi di dollari l'anno che vengono spremuti a parte della popolazione americana tenuta senza alcun diritto alla casa alla sanità alla pensione alla scuola e parte al mondo intero. Quando gli USA sono in difficoltà stampano titoli fasulli spazzatura e li vendono come buoni alle banche europee che, se non li prendono, sono cavoli loro,. Insomma fanno come i mafiosi quando impongono ai bar l'uso del loro caffè ed ai costruttori l'uso del loro calcestruzzo.



Da Rigola alla Camusso

Riflettevo sul potere che hanno le organizzazioni nazionali dei partiti e dei sindacati. Un potere capace di paralizzare una nazione rendendola inerte come ipnotizzata di fronte al ghigno feroce di Monti e della Fornero che si dichiarano salvatori della Patria mentre conficcono enormi chiodi ai lavoratori. Ieri la Camusso minacciava lo sciopero generale. Lo aveva minacciato financo di 48 ore quando iniziò la questione dell'articolo 18. Sono stato tanto ingenuo da rallegrarmene credendo alla sincerità della CGIL. Sappiamo bene come è finita. L'art.18 non c'è più e non c'è stata opposizione della CGIL. Se ci fosse stata il PD avrebbe avuto serie difficoltà a farsi cavalcare da Ichino e consegnare a Monti la cosa più importante del diritto del lavoro italiano. Pensavo che probabilmente la CGIL ha sempre avuto diverse anime che coabitano nella stessa casa. Il suo primo segretario Rigola, un poligrafico cieco che la diresse per quasi un ventennio, tenne una linea di collaborazionismo subalterno con i governi tali da costringere Di Vittorio ad andarsene e fondare l'USI. Rigola ed il suo successore D'Aragona che poi fu deputato e ministro socialdemocratico nel dopoguerra consegnarono la CGIL nelle mani di Mussolini e gli fecero da consulenti per il Patto di Palazzo Vidoni, patto riecheggiato in recenti accordi con il governo e con la Fiat. Nello stesso tempo la CGIL ha dato vita a grandi lotte guidate dalle Camere del Lavoro ed alla esperienza autogestionaria dei consigli di fabbrica nel biennio rosso.
Ricordo che la matrice "riformista" è stata sempre presente dentro i gruppi dirigenti della CGIL. Riformismo inteso nel senso di Fernando Santi che significava gradualità nella azione ma fermezza ed intransigenza negli obiettivi oppure come collaborazione, come sponda all'azione del padronato come è avvenuto con gli accordi di concertazione del 1992 e l'abolizione della scala mobile. Ricordo una drammatica riunione del gruppo dirigente meridionale della CGIL con la segreteria nazionale svoltasi al Maschio Angioino di Napoli nel 68 sulle gabbie salariali. Trentin e Scheda ed altri dirigenti della CGIL erano per mantenerle e facevano muro alle pressioni dei dirigenti del Sud per la loro abolizione. Il movimento fu più forte delle loro resistenze e le gabbie finirono con l'essere levate. Prevedevano 13 livelli salariali in tredici livelli territoriali. Una cosa indecente che penalizzava naturalmente le zone meridionali.
Oggi la CGIL attraverso il periodo più nero della sua storia. E' nelle mani di persone che hanno deciso di assecondare la rimodulazione liberista della società italiana, lo scardinamento di un sistema di diritti ritenuto obsoleto e comune antieconomico. Una cosa indecente. Il gruppo dirigente attuale della CGIL ha portato sull'orlo della pazzia centinaia di migliaia di docenti della scuola e stordito milioni di giovani con la legge Biagi. Si guarda bene dal difendere i professori e dal chiedere l'abrogazione della legge Biagi o almeno l'istituzione del SMG che in qualche modo renderebbe meno umiliante il calvario del precariato. Che cosa altra posso dire? Faccio il pistolotto ottimistico sul fatto che le cose cambieranno e la CGIL ridiventerà quella dei consigli di Gramsci? Non ci credo. Credo che le cose peggioreranno e che ne avremo per molto di penare.

Quanto PIL valgono i diritti ed i salari?

Bisogna che i pennivendoli italiani che tirano la volata ai liberisti facciano conti all'incontrario di come li fa la Confindustria e la destra. Cominciamo con il dire che i bassi salari valgono 2 punti di Pil cioè 36 miliardi di euro, che l'art.18 vale almeno altri 2 punti di PIL dal momento che sostituisce l'operaio ricco di you know con l'operaio 'operaio usa e getta; la distruzione della scuola pubblica e della sanità vale 10 punti di PIL perchè non ci sarà nessuna Bocconi e nessun liceo di gesuiti capaci di soppiantare la grandezza della scuola pubblica italiana ed il sapere che ha accumulato nel tempo.
Tutto quello che si fa contro i Diritti alla lunga incide negativamente sul PIL perchè una società equa matura consapevole e sapiente che non viva nella angoscia della precarietà è certamente più forte anche economicamente si una società fragile in cui galleggiano e gozzovigliano solo gli squali. Infatti la società tedesca oggi vale molto di più di quella italiana ed anche la società francese vale di più. L'Italia vale sempre di meno perchè è i suoi abitanti sono diventati oggetto di predazione come i suoi beni.
Una società in cui i lavoratori sono sereni sicuri del loro domani serviti da uno Stato sociale vale molto ma molto di più di una società di infelici dispiziati costretti ad arrampicarsi sulle torri come stiliti o ridotti a piangere in TV per il mutuo che non potranno pagare ed i figli che non potranno sfamare.



Ingroia


Mi piace la serenità, la forza, la nettezza con la quale Antonio Ingroia respinge l'attacco che a tanti sembra maramaldesco che gli viene dall'interno della magistratura che vorrebbe imbavagliarlo e costringerlo a fare soltanto il gendarme dello Stato privandosi del diritto di critica che è il lievito della libertà e della democrazia.
Credo che questi attacchi vorrebbero produrre la deligittimazione del magistrato e del suo operato e mettere una pietra tombale sulla trattativa Stato-Mafia e sul contenuto delle telefonate Quirinale-Mancino.
Già si voleva attribuire ad Ingroia la responsabilità morale dell'infarto di Lori D'Ambrosio. Ora gli si intima di chiudersi nel silenzio e di non occuparsi più di politica.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/10/lanm-a-ingroia-basta-affermazioni-politiche-su-napolitano-doveva-dissociarsi/348287/

Il disastro Monti

Il salvatore dell'Italia in effetti lavora alla rovina dell'Italia non so se consapevolmente o no. Propendo a pensare consapevolmente dal momento che la sua identità è data dall'appartenenza ad una leadershiip euroatlantica piuttosto che nazionale italiana.
La riduzione del PIL del 2,6 per cento aumenta lo squilibrio tra questo ed il debito interno. Il debito ingigantisce in rapporto alla caduta del PIL. Tutte le misure assunte, tutti i compiti in casa sono deleteri perchè indeboliscono la compagine economica del Paese e la spingono verso la depressione e l'impoverimento.
Non ci vuole alcuna laurea in economia per capire che un Paese più povero faticherà molto ma molto di più ad uscire dalla crisi.
Il Paese ha bisogno di recuperare la sua base industriale. Questo può essere fatto come nel 1930 con l'IRI dai grandi economisti che salvarono e resero prospera l'Italia e ne fecero una delle prime potenze industriali del mondo fino a quando non sono arrivati i liberisti a svendere tutto ai loro amici angloamericani o a disarmare e privatizzare.
Bisogna nazionalizzare tutte le industrie che hanno problemi a cominciare dall'Alcoa e dall'Ilva.
Altro provvedimento da assumere subito è l'aumento dei salari ed il ripristino dei diritti dei lavoratori. C'è un calo dei consumi del 3,5 per cento che è disastroso al quale si può rimediare con con le elemosine che chiede la Camusso al suo amico Monti della detassazione della tredicesima ma con un aumento generalizzato dei salari di almeno il dieci per cento.
Dobbiamo sapere che non si avrà nessuna crescita con un monte salariale inferiore di quasi il trenta per cento a quello di dieci anni fa.
Bisogna avere il coraggio di rompere con gli usurai che ci stringono il collo e con le politiche che porteranno l'Italia in fondo alle graduatorie dei paesi sottosviluppati del mondo.
Insomma per vivere se vogliamo vivere dobbiamo fare l'esatto opposto di quello che ci propongono Monti i Banchieri e gente come Fassina. Dobbiamo andare contro corrente. Dobbiamo sottrarci al progetto di distruzione del ceto medio europeo al quale purtroppo si sta prestando anche la socialdemocrazia di Holland e quella tedesca.



11 settembre 2001

Oggi 11 settembre ricordiamo i caduti delle Torri Gemelle vittime di una imboscata del governo americano ed immolate sull'altare della statua di Giano Bifronte che è sempre aperto alla casa Bianca. Ricordiamo il martirio del popolo libico e la morte spaventosa inflitta a Gheddafi il cui cadavere è stato esposto e crivellato di colpo dopo essere stato torturato e seviziato dai killers della Nato; ricordiamo il martirio di Sadam Hussein, impiccato perchè uccidendo lui si è ucciso l'Iraq che non sarà mai più una nazione; ricordiamo lo smembramento della Jugoslavia fondata dal grande Tito decisa al Castello di Rambouillet dalla signora Maddalena Albright e dai suoi compari europei; ricordiamo la morte in carcere di Milosevic e l'assassinio di Ceisescu e della moglie; ricordiamo la morte di Lumumba ed il destino ancora sconosciuto del Presidente della Costa d'Avorio abbattuto da una guerra civile fomentata e diretta dai francesi. Speriamo che a questa lista non vengano aggiunti Assad ed Ahmadinejad.
Ricordiamo il grande Salvatore Allende caduto combattendo per la libertà del suo popolo.

11 settembre al Pentagono


Gli americani ritengono che disponendo del controllo dei massmedia possono raccontare e fare passare per vere le balle più invereconde. Ma davvero ritengono di farci credere che un areo grande cinquanta volte questo buco fatto nelle mura del Pentagono vi sia passato dentro? Il cammello che passa per la cruna dell'ago? E poi: che fine ha fatto l'areo, che fine hanno fatto i passaggeri? Possibile che ci debbano imbrogliare con la faccia tosta di chi dice ti imbroglio ma tu fai finta di crederci tanto sono io che comando e che do le carte.


11 settembre a Santiago del Cile

Il Presidente Allende conscio di essere distante dalla morte soltanto pochi minuti imbraccia il mitra e combatte per la difesa della repubblica socialista del Cile. Lo fa per lanciare un messaggio a tutto il mondo ed alle generazioni future. Un messaggio che dice quanto può essere crudele ed invasivo l'imperialismo e come la classe operaia debba sempre e comunque difendere la società che ha modellato secondo i principi della giustizia sociale e del bene comune socialista.

Due colpi di Stato

Oggi è l'anniversario di due colpi di Stato. Il primo è del 1973 fu organizzato dalla Cia in Cile ordinato da Kissinger che temeva la diffusione del socialismo nell'America Latina ed era furioso per la nazionalizzazione dell'industria del rame. Il grande Presidente Salvatore Allende morì combattendo e da martire con il mitra in mano mentre i carri armati di Pinochet abbatteva
no a colpi di cannone la Casa Rosada. Il secondo colpo di Stato è stato ordito sempre dalla Cia con la supervisione di Bush e la consulenza tecnica di Israele ed è la collisione di tre aerei contro le Torri Gemelli ed il Pentagono. L'autoattentato è avvenuto prima delle 9 del mattino ed i grattacieli erano popolati soltanto dagli addetti alle pulizie. Circa tremila poveri disgraziati molti dei quali sans papiers di cui agli USA non importava niente come non ha importato niente la morte dei tanti vigili del fuoco caduti eroicamente mentre tentavano di app
restare aiuto. L'incendio delle Torri Gemelli è stato portato nelle case di tutto il mondo dal possente sistema massmediatico occidentale. La sequenza degli aerei che impattano la parte alta dei grattacieli e stata fatta vedere e rivedere milioni di volte. Naturalmente i grattacieli erano stati minjuziosamente minati dal momento che se non lo fossero stati avrebbero impiegato settimane a bruciare e non pochi minuti prima di accartocciarsi su se stessi. Il colpo di Stato contro la pace mondiale dell'11 settembre americano ha finora provocato centinaia e centinaia di migliaia di morti ed ha rilanciato la guerra USA nel Medio Oriente. Fino a quando gli USA avranno la potenza militare attuale senza un reale deterrente che li faccia stare al loro posto l'umanità è perduta. Dobbiamo aspettarci una guerra dopo l'altra perchè insaziabile e la voglia di dominio dell'imperialismo.

giovedì 6 settembre 2012


La stagione rivoluzionaria

Nel 1979 fui nominato dalla CGIL consigliere del CNEL un prestigioso organismo costituzionale che aveva sede in una antico Palazzo di Villa Borghese a Roma composto da rappresentanti di tutte le categorie del lavoro. Vi sono rimasto per quasi un decennio ed avrei potuto continuare a starci se non mi fossi allontanato dalla componente socialista del PSI. Presidente del CNEl era Bruno Storti un grande dirigente sindacale della CISL proveniente dagli statali romani, una persona che assieme a Lama ed a Benvenuto aveva animato la più grande stagione di lotte sociali per obiettivi come il Mezzogiorno, l'occupazione, la casa che l'Italia abbia mai avuto. I grandi scioperi degli anni 70 sono stati l'ultima grande manifestazione di speranza del popolo italiano. Ricordo che a Palermo per lo sciopero sulla casa del 1969 un corteo non aveva avuto la possibilità di muoversi perchè occupava dalla Stazione centrale a Piazza Politema e la gente continuava ad affluire. Chilometri e chilometri di corteo! Non ho mai più visto in vita mia tanta gente per strada, tanta voglia di cambiare. C'è stato un momento in cui l'Italia è stata vicinissima ad un radicale cambiamento politico. Ricordo la mia impressione nel vedere in TV le scene dello sciopero in Calabria. Tutta la popolazione calabrese era per strada! Il Mezzogiorno d'Italia diede il massimo di se. Mostrò una volontà di cambiamento di una intensità assai vicina ad un moto rivoluzionario. In effetti era una rivoluzione senza spargimento di sangue. Una rivoluzione pacifica che nessuno seppe o volle gestire e che ebbe un lungo e tormentoso riflusso fatto di delusioni. I partiti della sinistra ed i sindacati quando il movimento ebbe raggiunto l'acme cominciarono ad organizzarne la ritirata in alvei di "normalità". Mai più la lotta per le riforme sarebbe ricominciata. La borghesia italiana si preparava alle sue vendette sociali e rivalse storiche. Dagli anni ottanta in poi ha cominciato a pretendere la restituzione delle cose che erano state conquistate dai lavoratori nella contrattazione sociale e nella legislazione. Oggi siamo alla vigilia del salario variabile e del lavoro a vita mentre tutte le nuove generazioni del lavoro subiscono le forche caudine della legge trenta.
Lama, Storti e Benvenuto aveva guidato il più grande movimento rivoluzionario del dopoguerra italiano. Sono convinto che Lama volesse davvero i cambiamenti che le folle invocavano. Lama non era il revisionista antesignano della Camusso. Era riformista come potevano esserlo i prinmi riformisti padani dell'inizio del novecento. Ma in Italia i Partiti sono sempre stati i più forti di tutto e lo stesso PCI vedeva con sospetto invidia e con molte riserve il peso che la CGIL aveva nei posti di lavoro e cominciò a giocare allo scavalco a sinistra con la allucinante questione dello O,50, una questione alla quale fu dato un valore simbolico devastante.
Non attribuisco il riflusso e la sconfitta alla sinistra ma non c'è dubbio che nessuno seppe gestire l'immensa opportunità che la storia aveva offerto all'Italia per cambiare nel senso voluto dalla Costituzione. Ma è stata l'effimera apparizione di una bellissima stella in cielo presto coperta dalle nuvole.

Ricordo di Vittorio Foa





Ricordo di Vittorio Foa

E' morto quasi centenario. Le cose che ha detto e scritto negli ultimi
anni della sua vita sono state per me una delusione amara. E' stata la resa
di una sorta di follia socialista e libertaria alla ragione. Una ragione
fatta di buon senso che accetta le logiche del mondo e della realtà ed al
massimo si sforza di renderle meno dure. Mi piace molto di più il Foa
intransigente radicale dei diritti dei lavoratori e delle persone che il Foa
che si rende conto che forse non possiamo avere niente di quello che abbiamo
sperato.
Ricordo il suo entusiasmo per la guerra dei sei giorni di Israele e per le
vittorie strepitose del generale Moshe Dajan. A quel tempo davo un valore
positivo ai successi militari di Israele. Eravamo troppo vicini
all'Olocausto e consideravamo con simpatia lo sforzo degli ebrei per darsi
una patria, un facolare. Non sapevamo che questo "focolare" era sottratto
con la forza ed anche l'assassinio ai palestinesi e che si stava creando una
zona di crisi permanente che avrebbe distrutto la pace nel mondo. Ma allora
l'atteggiamento di Vittorio Foa
mi piaceva ed anche quello di Pietro Nenni che, in un comizio fatto a
Palermo, defini gli arabi " predoni del deserto". Il PSI in tutte le sue
articolazioni riformiste o radicali come quella di Foa era sionista! Il
sionismo non si era ancora staccato del tutto dal socialismo.
Una volta
Vittorio Foa venne a Santa Venerina dove avevano la meravigliosa scuola
della CGIL siciliana in una tenuta signorile comprata durante un "volo di
rondini" subito dai proprietari caduti in difficoltà economiche.
Siamo stati insieme a cena in una trattoria del paese. Il cibo era genuino
siciliano eccellente ma non credo che vi abbia prestato attenzione. Mangiava
e parlava. Era un conversatore affascinante. Mi raccontò episodi della sua
vita e quando appena ventenne nel 1930 venne a Palermo per riscuotere un
credito che il padre vantava presso certi commercianti palermitani che erano
riluttanti ad onorarlo. Mi raccontò che ci mise tre mesi per recuperarlo e
che ebbe tempo di capire e conoscere Palermo. Si era negli anni trenta.
Parlava con grande rispetto dei debitori e questo mi colpì.
Le prime grande battaglie al petrolchimico di Gela furono da lui
interpretate e collocate nel contesto di un progetto di rinnovamento del
Mezzogiorno. Ricordo la sua bella immagine in cui parla della struttura
avveniristica del petrolchimico davanti il quale passa un carretto trainato
da un mulo e seguito da una capra attaccata dietro. Il petrolchimico, il
carrettiere e la capra.
Peccato che alla fine della sua vita si sia arreso ad una visione della
politica che lo ha portato nel PD. Un vero peccato per le nuove generazioni
alle quali non si può insegnare di essere giudiziose ma si deve indicare la
via della libertà e del cambiamento. La via dellas "follia" rispetto
l'ordine costituito,. La stessa follia che hanno seguito i nostri padri e le
nostre madri a cominciare da Anna Kulisciof e Filippo Turati.


mercoledì 5 settembre 2012

corso calatafimi

Corso Calatafimi

Luciano Piccolo che era il mio successore alla CGIL e Luigi Colaianni mi chiesero cosa io volessi fare dopo Enna. Piccolo mi propose di tornare alla CGIL ad accuparmi del Cerdof organismo che io avevo fondato e di cui ero Presidente. Una centro studi e ricerche. Era mio diritto tornare alla CGIL in base al regolamento vigente sulle candidature. Luigi Colajanni nel quale io avevo sempre fiducia mi propose un lavoro nel PCI. Non mi sentivo di tornare in CGIl per la bolla di scomunica che la corrente socialista aveva fatto nei miei confronti e perchè umiliato dalla sconfitta subita Ero frastornato e non ricevevo il conforto di un buon consiglio da parte di nessuno.Ero solo, proprio solo .Decisi per l'incarico di Partito che era un modo per cancellarmi come figura di primo piano. Una sorta di punizione che mi sono inflitta in un momento in cui non avevo la lucidità necessaria per prendere una decisione che avrebbe influito per il resto della mia vita.
Ricorderò sempre come un incubo l'attraversamento di Corso Calatafimi che facevo tutte le mattine per raggiungere il Palazzo del PCI, una costruzione del settecento piena di marmi bianchi mortuari, cadente,gelata d'inferno e priva d'aria d'estate. Il primo piano era occupato dalla federazione di palermo. il Regionale nel quale io accettai di lavorare stava al secondo piano.
Abbi come compagno di stanza Elio Sanfilippo un compagno gentilissimo e di modi soavi che mi accoglieva sempre con un sorriso e si mostrava molto attento alle cose che dicevo Sono stato molto aiutato dal suo atteggiamento amichevole e nello stesso tempo discreto e gentile. .Ho anche un bel ricordo di Claudio Riolo che ora insegna all'Università di Palermo e che quando io arrivai al partito era in procinto di dimettersi dalla segreteria regionale. Ricordo con affetto anche Varvaro un compagno trapanese che poi sarebbe andato a dirigere la CIA. Al Partito avrei dovuto occuparmi delle zone interne della Sicilia per incentivarne lo sviluppo. Presto scoprii che Partito e Gruppo Parlamentare all'ARS era due entità distinte non sempre comunicanti e sinergiche. Il PCI era immerso in una profondissima crisi d'identità acuita dall'approssimarsi del crollo della URSS.
Un mattino, salendo le scale della Federazione incrocii Tornatore fratello del noto grande regista. Mi disse: Pietro posso farti una domanda? E poi mi disse: perchè tu hai lasciato un partito di successo per venire in un partito in crisi come il PCI? Il PSI di Craxi era considerato dai comunisti, con una punta di invidia, partito di successo!!


martedì 4 settembre 2012

la campagna elettorale di Enna

La campagna elettorale di Enna

Le elezioni politiche dell'87 si svolsero il 14 giugno. Arrivai ad Enna quasi un mese prima e trovai la città avvolta in una densa quasi impenetrabile nebbia. Faceva freddo ed io ero venuto da Palermo in abiti quasi estivi.Portavo una canottiera sotto la camicia ed avevo urgente bisogno di una maglia di lana. La maglia di lana quasi a giugno! Comprai tre maglie di lana!
Presi alloggio in un albergo della città alta. Telefonai alla federazione comunista per comunicare il mio arrivo. Non si fece vivo nessuno. Passai molte ore da solo in albergo in un silenzio glaciale poi pranzai da solo e nel pomeriggio mi recai in Federazione. Il Segretario era un giovane tarantino un "quadro" inviato dalla Direzione in Sicilia per dare una mano. Fu gentile ma non mi comunicò alcun programma, niente che io potessi fare. I successivi due giorni li passai in albergo da solo. Una situazione allucinante, incredibile! Colaianni non aveva idea di quale inferno fosse il Partito ad Enna! Il candidato alla Camera era un giovane dirigente di una organizzazione di contadini il quale era letteralmente il padrone del Partito. Aveva fatto sapere al segretario tarantino che se lui non fosse stato eletto poteva farsi le valigie e tornare al suo paese! Ancora dopo qualche giorno cominciai a fare qualcosa a spostarmi in provincia. La CGIL regionale mi mandò Francesco Catalano mio amico un compagno di famiglia ennese stimatissimo dai suoi concittadini il quale si mise al mio fianco e mi aiutò nella campagna elettorale. Molti compagni socialisti si schierarono dalla mia parte ma era difficile che venissi eletto: il candidato alla camera del pci aveva accordi con il candidato al senato della dc. Tutta l'Enna politica era al corrente di questa tresca. Accordi di ferro che funzionarono a dovere. Spesso i due facsmimili dc pci circolavano insieme. Insomma ad Enna era già stato fondato con quasi venti anni di anticipo il PD dai due notabili locali! Feci una c ampagna elettorale che fu un successo. Mi ricordo di aver fatto un comizio a Leonforte con Anna Finocchiaro che allora era una avvenente magistrata catanese , un comizio affollato da migliaia di persone. Per me è stata una esperienza umana importante.I minatori, i lavoratori mi sostennero. Presi un sacco di voti ma molti compagni venivano a riferirmi dello intrigo che si sviluppava alle mie spalle. Ne informai Colajanni a Palermo ma, come capii dopo, inutilmente. Non avevo capito che il PCI non era più il partito disciplinato dal centralismo democratico che io immaginavo. Enna era per i fatti suoi ed il regionale del Partito non vi aveva alcun potere.Il PCI era già diventato un'altra cosa. Era un partito dilaniato da gruppi di potere e pieno di conflitti al suo interno. Ebbi 25 mila voti pari alla percentuale del 25 per cento e mi mancarono qualche centinaio di voti per essere eletto. Fu eletto soltanto il candidato della DC mentre colui che gli aveva dato almeno un migliaio di voti comunisti per il senato non era stato eletto. Lo sarebbe stato dopo alle elezioni regionali e da allora lo sarebbe stato sempre fino ai giorni nostri. Tornai a Palermo deluso e stordito. Non c'è niente che possa disorientare e mettere a terra quanto una sconfitta elettorale. La solitudine che può colpire in una sconfitta è devastante e capace di atterrare.

la candidatura



la candidatura

Luigi Colajanni mi candidò nel collegio senatoriale di Enna il posto dove era stato eletto senatore Epifanio la Porta e prima di lui, come indipendente del PCI, Simone Gatto illustre figura del socialismo siciliano. Era talmente sicuro della mia elezione che già discuteva a quale gruppo avrei potuto iscrivermi e proponeva il gruppo misto. Luigi Colaianni sapeva benissimo che non ero comunista e mi accettava per quello che ero. Quando si seppe della mia candidatura, contrariamente a quanto si era fatto in altre occasioni, i socialisti che mi erano stati più vicini furono durissimi come me. I socialisti della CGIL si riunirono in gran completo sotto la presidenza di Ottaviano del Turco in una pubblica sala e compirono un rito di scomunica e di odio nei miei confronti. Io ero traditore! Li avevo tradito. Per me non ci furono attenuanti e non ci fu alcuna misericordia. Anche le persone che mi erano state più vicine sentirono il bisogno di proclamare la loro distanza da me. Questo fatto di amareggiò perchè non sospettavo che si potesse sviluppare tanto rancore. Ottaviano mi sollecitò a lasciare le cariche che avevo nel CNEL e nell'INPS, cosa che io avevo fatto senza bisogno di farmelo dire. Capisco il risentimento dei socialisti specialmente di quelli della CGIL ma la loro reazione fu troppo dura. Una reazione montata da quanti avevano mal tollerato la mia autonomia nei confronti dei capibastone del PSI siciliano ai quali non avevo mai fatto mettere le mani sulla CGIL. Aggiungo a questo che i dirigenti comunisti si erano mostrati assai freddi al contrario del popolo comunista che mi conosceva e mi votò copiosamente in tutta la circoscrizione occidentale anche se si sapeva che la mia candidatura alla camera era simbolica.
Non meritavo il crucifige che ho subito dopo tutto quello che avevo fatto per il partito e per la corrente. Io ero sempre un socialista anche se candidato con il PCI come disse Emanuele Macaluso presentandomi all'elettorato comunista di Enna in un bel comizio che non ho dimenticato. Disse: Pietro Ancona è socialista è nessuno pensi che possa diventare cosa diversa di quello che è. Votatelo!

lunedì 3 settembre 2012

scampoli settembrini


Brutti, sporchi e cattivi, molto cattivi!
Leggo e leggiucchio sul film di Ciprì. iI poveri siano sporchi brutti e cattivi come abbiamo visto in un film memorabile con Nino Manfredi. Niente di nuovo sulla rappresentazione al limite della repellenza di una fauna umana grottesca ed in preda a pulsioni incontrollabili di consumismo. E' possibile che la famiglia descritta da Ciprì esista ma sono certo che ce ne sono duecento nello stesso quartiere diverse che sbarcano il lunario ed hanno uno schema morale solido e valori importanti anche se la mancanza di qualche dente rende bruttina la loro vista. Ma si sa. Non tutti possono permettersi un dentista. Il degrado, la deriva verso la distruzione che Ciprì ha voluto rappresentare coincidono con l'analisi postpasoliniana della plebe sottoproletariato che sostituisce la classe operaia e vive una vita indegna di essere vissuta.
http://www.gazzettadelsud.it/news/spettacoli/10917/Venezia--Cipri--primo-italiano-in-concorso.html


M a che dobbiamo fare?
sono sicuro che il film di Ciprì con Servillo presentato alla mostra di venezia non sia una volgare speculazione razzista su Palermo, sulla Sicilia, sui siciliani poveri dei quartieri degradati. . Si parla di un padre che usa i soldi avuti per il risarcimento della figlia morta in un incidente per comprarsi una enorme auto e su questo si ricama sul connubio tra il sottoproletariato degenere il consumismo etc...etc..... Spero di non sbagliarmi ma dal momento che Cipri è palermitano spero che non siamo alle solite che i peggiori detratori di se stessi siamo proprio noi siciliani. Comunque non mi pare giusto esprimermi definitivamente se non vedo il film. Ma credo che ci prenderemo un dispiacere.






Genocidio politico




Penso a quanto era bello, intelligente, sensibile,umano il popolo comunista del PCI di Togliatti. di Longo di Natta e degli altri grandi segretari del PCI.


Un popolo di milioni e milioni di persone che leggeva, era elevato culturalmente ed era capace di fare dei festival dell'Unità festival della Cultura e della Politica. Una cultura politica quella comunista che penetrava profondamente nella società italiana migliorandola. Una cultura "egemonica" che non era violenta convinceva trascinava era legata ai sentimenti più grandi di giustizia sociale di libertà di progresso di vera democrazia. Penso alle centinaia di migliaia di copie dell'Unità che si vendevano ma anche dell'Avanti che nel marzo del 1953 nel paginone centrale listato a lutto salutava la morte di Giuseppe Stalin come la caduta di un padre dell'umanità.


Ora il popolo del PD e quel poco che è rimasto del PSI non hanno più valori. Accettano il peggiore e più miserabile machiavellismo della politica italiana, subiscono la perdita dell'art.18 e le pensioni a 70 anni e soltanto per una manciata di spiccioli. Accettano in nome del liberismo e delle imprese tutti gli interessi del capitalismo italiano che è uno dei più avidi e meschini del mondo.

Come ha potuto il magnifico e grande popolo comunista diventare il popolo del PD che applaude Renzi e Letta ed accetta di allearsi con Casini



Gli americani ci mettono il dito nel sedere

I tedeschi hanno capito che dietro l'attacco all'Euro alla Grecia all'Italia alla Spagna ci sono gli americani che temevano per il suprematismo del Dollaro come moneta di scambio internazionale. Inoltre sanno che gli americani non sopportano le prosperità ed il benessere del popolo tedesco che vorrebbero ridurre a stecchetto. Gli USA non sopportano la locomotiva tedesca nell'economia mondiale. Vorrebbero essere i soli padroni dell'economia ed invidiano il bene e la prosperità altrui. I "mercati" non sono altro che gli USA. Oggi la Merkel li attacca. La Merkel è una liberista che assume una posizione coraggiosa nella sua parte politica. I socialisti brillano per il loro silenzio ed il loro subalternismo.


Per anni mi sono stupito ogni volta che in un film americano sentivo la radio o la tv parlare del Tempo e del Listino delle Borse. Pensavo: ma è mai possibile che questo sia il centro del mondo degli americani? Le previsioni del tempo e come andrà la Borsa?
Non sapevo, me tapino, che l'Italia sarebbe diventata tale e quale all'America. Previsioni meteorologiche e andamento delle borse sono diventati centrali nella nostra vita. Ci vengono imposte e siamo obbligati a sentire dappertutto. Ci manca soltanto di raggiungere la quantità di miliardi di pillole tranquillanti che vengono smerciate negli USA. Ma noi siamo a buon punto! Basta guardare la faccia di Monti la mattina e si è subito in zona ansiogena...


Slotz
Vedevo ieri sera in TV un servizio su Varsavia sulla Polonia e sono rimasto meravigliato di quanto stiano bene i polacchi e di come cresce con allegria la loro economia.
Poi ci ho pensato ed ho capito l'arcano, la causa di tanta gioiosa crescita economica e sociale. Non hanno l'Euro! Sono fuori dalla trappola mortale della euro-zona! Stampano i loro slotz quanto ne hanno bisogno!! Non hanno Monti che rompe la loro anima e li minaccia un giorno si ed uno no di farli morire di tasse e di fame! Non hanno la merkel che assegna loro i compiti! Non hanno Draghi con la sua faccia di Jago che come una idrovora trasferisce i loro redditi alle banche dei pescecani!

La Bibbia

alla base della sanguinaria continua aggressione degli USA ai popoli del mondo e di israele ai palestinesi ed ai suoi confinanti sta non soltanto gli interessi dello imperialismo colonialistico ma il convincimento della superiorità ed unicità del Popolo di Dio rispetto tutti gli esseri umani. Al confronto il libro di Hitler Mein Kamps è cosa di secondaria importanza. Gli americani e gli israeliani sono convinti dalla loro religione che "debbono" distruggere i loro nemici ed impossessarsi dei loro beni. Il mondo non sarà mai libero dalla loro minaccia fino a quando non prenderanno le distanze dalla Bibbia. Basta leggere qualche passo del Deutoronomio per rendersi conto del perchè di tanta disumanità e di tanto sangue.

Deuteronomia 2 24 "24 Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. 25 Oggi comincerò a incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a te.

Il prode Renzi

Leggo che Renzi gode di grande popolarità dentro il PD. Certo i gruppi dirigenti del PD hanno lavorato in profondità se sono riusciti a cambiarne il DNA e fare di un partito che viene dai comunisti e dalla sinistra dc qualcosa capace di riconoscerci in uno che sull'art.18 diceva "Chi se ne frega"! Non è che gli altri siano migliori di lui. Sono tutti in gara a chi è più corogna dell'altro verso i lavoratori.

La Camusso mendica

Rivendicazioni inconsistenti ed umilianti della Camusso al Governo. La detassazione delle tredicesime diventa una una tantum di una mancetta che non darà alcun sollievo alle famiglie dei lavoratori. La signora Camusso si guarda bene dal chiedere garanzie permanenti per i lavoratori come il Salario Minimo Garantito che impedirebbe salari schiavistici e come l'indicizzazione delle retribuzioni e delle pensioni. Minaccia lo sciopero generale per niente come ha fatto per niente tutti gli scioperi generali. Dovrebbe rimettere in discussione la legge Fornero e la legge sulle pensioni. Inoltre si dovrebbe spendere sulla scuola dove Profumo sta facendo diventare pazzi gli insegnanti.

genocidio politico

Genocidio politico

Penso a quanto era bello intelligente sensibile umano il popolo comunista del PCI di Togliatti. di Longo di Natta e degli altri grandi segretari del PCI. Un popolo di milioni e milioni di persone che leggeva era elevato culturalmente ed era capace di fare dei festival dell'Unità festival della Cultura e della Politica. Una cultura politica quella comunista che penetrava profondamente nella società italiana migliorandola. Una cultura "egemonica" che non era violenta convinceva trascinava era legata ai sentimenti più grandi di giustizia sociale di libertà di progresso di vera democrazia. Penso alle centinaia di migliaia di copie dell'Unità che si vendevano ma anche dell'Avanti che nel marzo del 1953 nel paginone centrale listato a lutto salutava la morte di Giuseppe Stalin come la caduta di un padre dell'umanità.
Ora il popolo del PD e quel poco che è rimasto del PSI non hanno più valori. Accettano il peggiore e più miserabile machiavellismo della politica italiana, subiscono la perdita dell'art.18 e le pensioni a 70 anni e soltanto per una manciata di spiccioli. Accettano in nome del liberismo e delle imprese tutti gli interessi del capitalismo italiano che è uno dei più avidi e meschini del mondo.
Come ha potuto il magnifico e grande popolo comunista diventare il popolo del PD che applaude Renzi e Letta ed accetta di allearsi con Casini?

domenica 2 settembre 2012

i poteri del generale

Pietro Ancona

I poteri del Generale - 3 settembre 1982

Il Generale della Chiesa chiedeva poteri speciali per portare avanti la sua
lotta alla mafia siciliana. La sua intenzione era di sdradicarla e questa
sua volontà incombeva sulla società siciliana e generava allarme nelle
cosche mafiose. Il Generale era giunto a Palermo come Prefetto. Presidente
del Consiglio dei Ministri era Giulio Andreotti sospettato da molti di avere
un rapporto speciale con la mafia siciliana rapporto mediato a Palermo
dall'On.Le Lima e nella Sicilia orientale dall'On.le Drago.L'On.le Lima
sarebbe stato ucciso dalla mafia nel 1992 uno degli anni horribilis della
storia mafiosa di questo disgraziato Paese.
La questione della concessione dei poteri speciali divideva le forze
politiche siciliane. C'era chi era favorevole ma anche chi era decisamente
contrario. Il segretario regionale della DC era contrario ma non perchè
fosse mafioso o intimidito o condizionato dalla mafia. L'On.Le Rosario
Nicoletti era contrario perchè riteneva che la lotta alla mafia dovesse
condursi senza alterare la normalità dell'ordine costituzionale e dei
poteri. Non era convinto della necessità di cedere poteri speciali ad un
Prefetto un Generale mandato dallo Stato e certamente pensava che non fosse
giusto questa forma impropria di commissariamento della Sicilia. L'On.le
Rosario Nicoletti si sarebbe ucciso lanciandosi dalla tromba delle scale
della sua abitazione nel novembre del 1984. Un mistero la sua morte che non
è mai stato penetrato ma io, avendolo conosciuto, dubito molto che si
sarebbe ucciso motu proprio per una propria personale scelta esistenziale.
Era persona di grande razionalità e certamente una delle menti più brillanti
della politica siciliana. Con Piersanti Mattarella facevano un tandem
strepitoso.
Presso l'Assemblea regionale siciliana era costituita una Commissione
Antimafia fatta dai partiti dai sindacati regionali e dai rappresentanti
delle associazioni industriali ed agricole. La Commissione era presieduta
dal Presidente dell'Ars a quel tempo l'On:le Michelangelo Russo. Io ne
facevo parte in quanto segretario regionale della CGIL. Luigi Cocilovo e
Roberto Franchi vi rappresentavano rispettivamente la Cisl e l'Uil. Il PSI
era rappresentato da Salvatore Lauricella e la DC da Rosario Nicoletti.
Segretario regionale del PCI era Luigi Colaianni che aveva preso il posto di
Pio La Torre assassinato il 30 aprile di quello stesso anno.
Ricordo che prima della riunione della Commissione Antimafia dell'Ars
abbiamo avuto un incontro preventivo i tre segretari regionali nella sede
dell'UIL siciliana in via Enrico Albanese. Cocilovo era della stessa
opinione di Nicoletti. Era contrario alla concessione dei poteri speciali.
Io invece ero allarmato dal fatto che si discutesse di questo problema e che
ci fossero tentennamenti delle istituzioni. Ero decisamente a favore dei
poteri speciali e convinsi Franchi e Cocilovo ad assumere una posizione
unitaria nella Commissione. Così andò. Tuttavia dalla Commissione non uscì
una decisione senza se e senza ma per i poteri speciali.
Qualche giorno dopo il generale Della Chiesa veniva massacrato assieme alla
sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro. Erano una coppia assai romantica.
Il fatto che il Generale avesse l'amore di questa giovane signora ne rendeva
la figura assai fascinosa e circondata da un alone poetico che ha colpito
tutte le persone che abbiamo vissuto intensamente quel periodo tragico ed
oscuro della insanguinata storia della Sicilia.
Alla luce delle cose che si sono recentemente sapute sul rapporto
mafia-Stato credo che bisognerebbe rianalizzare tutta la vicenda
dell'assassinio del Generale e della moglie. Per capire quale nido di vipere
è stato messo in allarme dalla presenza di un Generale che prometteva
davanti ai ragazzi ed alle ragazze dei licei palermitani lotta senza
quartiere fino alla vittoria alle cosche ed ai loro sporchi interessi.
Pietro Ancona

i poteri del generale

I poteri del Generale

Il Generale della Chiesa chiedeva poteri speciali per portare avanti la sua lotta alla mafia siciliana. La sua intenzione era di sdradicarla e questa sua volontà incombeva sulla società siciliana e generava allarme nelle cosche mafiose. Il Generale era giunto a Palermo come Prefetto. Presidente del Consiglio dei Ministro era Giulio Andreotti sospettato da molti di avere un rapporto speciale con la mafia siciliana rapporto mediato a Palermo dall'On.Le Lima e nella sicilia orientale dall'On.le Drago.L'On.le Lima sarebbe stato ucciso dalla mafia nel 1992 uno degli anni horribilis della storia mafiosa di questo disgraziato Paese.
La questione della concessione dei poteri speciali divideva le forze politiche siciliane. C'era chi era favorevole ma anche chi era decisamente contrario. Il segretario regionale della DC era contrario ma non perchè fosse mafioso o intimidito o condizionato dalla mafia. L'On.Le Rosario Nicoletti era contrario perchè riteneva che la lotta alla mafia dovesse condursi senza alterare la normalità dell'ordine costituzionale e dei poteri. Non era convinto della necessità di cedere poteri speciali ad un Prefetto un Generale mandato dallo Stato e certamente pensava che non fosse giusto questa forma impropria di commissariamento della Sicilia. L'On.le Rosario Nicoletti si sarebbe ucciso lanciandosi dalla tromba delle scale della sua abitazione nel novembre del 1984. Un mistero la sua morte che non è mai stato penetrato ma io, avendolo conosciuto, dubito molto che si sarebbe ucciso motu proprio per una propria personale scelta esistenziale. Era persona di grande razionalità e certamente una delle menti più brillanti della politica siciliana. Con Piersanti Mattarella facevano un tandem strepitoso.
Presso l'Assemblea regionale siciliana era costituita una Commissione Antimafia fatta dai partiti dai sindacati regionali e dai rappresentanti delle associazioni industriali ed agricole. La Commissione era presieduta dal Presidente dell'Ars a quel tempo l'On:le Michelangelo Russo. Io ne facevo parte in quanto segretario regionale della CGIL. Luigi Cocilovo e Roberto Franchi vi rappresentavano rispettivamente la Cisl e l'Uil. Il PSI era rappresentato da Salvatore Lauricella e la DC da Rosario Nicoletti.

sabato 1 settembre 2012

foglietti sparsi



Un Comitato Socialista per la lista di sinistra Fava

I socialisti siciliani hanno l'occasione di ritrovare se stessi in uno schieramento di sinistra e di progressisti che si costituisce attorno a Fava. E' innaturale il sostegno dei socialisti a Crocetta come lo fu a Capezzoni (che poi li lasciò con un palmo di naso) come lo fu per Ferrandelli alleato tramite Cracolici con Lombardo. E' stato sconcertante farsi imporre da Nencini la leadership di Vizzini che per decenni era stato importante uomo del gruppo dirigente berlusconiano.
Invito i socialisti siciliani a fare un comitato e prendere contatto con Fava per concordare le modalità di una campagna elettorale che deve portare davvero ad un rinnovamento dell'Isola liberandola dall'egemonismo della destra e del PD che sono e saranno alleati per continuare l'opera del governo Lombardo.



La contraddizione

Preciso che nel sostenere Fava e la sua coalizione e nell'invitare i socialisti a votarlo è perchè non vedo nessuna altra possibilità di voto. Dovrei astenermi dal votare e scegliere una strada alternativa che potrebbe essere quella dei referendum e delle alternative territoriali. Ma la gente è ancora malatissima di elezioni. Se non va a votare si sente male! Crede di essere esclusa dal consorzio dei cittadini, di regredire in chissà quale abiezione. Eppure potremmo e dovremmo imparare la civiltà del non voto. Io non condivido tante posizioni di IDV e della federazione della sinistra che spesso si presta a farsi strumentalizzare dalle campagne CIA una volta contro la Libia e l'altra contro la Siria o contro la Russia. Ferrero ha financo sottoscritto il Pornoappello delle Pussy Pussy scambiandolo per sostegno alla libertà di opinione. Questo mentre le posizioni verso gli USA diventano sempre più morbide e non si dice niente su una società in cui la gente di colore nero viene uccisa per la strada da poliziotti che si divertono a farne tiro a segno.
Sono contraddittorio e sostengo il voto a Fava. Credo che nello spazio politico che si è scelto c'è anche volente o nolente un qualcosa che lo spinge a sinistra e spingerà a sinistra la coalizione. Non potrà fare le porcherie di Lombardo e dei suoi sostenitori. Ecco perchè sostengo Fava anche si mi piacerebbe moltissimo chiudere per sempre la partita con questa regione che anche se amministrata con le migliori intenzioni sarà sempre un peso per i siciliani.


La democrazia- spettacolino degli USA

Squallore volgarità ingiurie spettacolini per bambini che divertono gli infantilizzati americani battute e battutine per nascondere l'allucinante vuoto di ideali e la assoluta lontananza dai problemi delle popolazioni americane dai due candidati Romney e Obama marionette delle multinazionali che li manovrano con i finanziamenti. Questa è la Nazione-guida della democrazia? Uno Stato in perenne stato elettorale i cui Presidenti si muovono sulla base di sondaggi influenzati da massmedia proprietà delle multinazionali e degli affaristi delle armi e delle guerre.
http://www.repubblica.it/esteri/2012/08/31/foto/tampa_clint_alla_convention-41747775/1/?ref=HREA-1




Professori solo per concorso

Tutti coloro che sono arrivati al governo chiamati dal Governor dell'Italia perdono la testa o se si inebriano dei gas esilaranti che avvolgono il loro cervello quando i carabinieri di guardia si schiaffano sull'attenti o il commesso di corridoio fa tanto di salamelecco.
La mattina appena svegli si dicono: che mi invento oggi? Quale proposta potrò fare?
Il Ministro alla Istruzione (hanno concellato pubblica in omaggio al Vaticano) stamane ha avuto una pensata rivoluzionaria e come tutti i suoi colleghi vuole fare la sua piccola rivoluzione nella grande rivoluzione del Gran Maestro Monti: vuole abolire le graduatorie degli insegnanti ed assumere nella scuola soltanto per concorso pubblico. Una cosa che forse lo metterà in conflitto un un'alta iperliberista del suo governo che vuole affidare soltanto ai Presidi l'assunzione degli insegnanti ad libitum di questi. Ma forse non c'è alcun contrasto e bisogna scoprire dove è il trucco. Una cosa proposta dalla banda che si è seduta al Governo non può essere niente di buono nè per la gente nè per l'Italia.
Insomma questo Ministro, la Fornero, tutti i colleghi hanno sempre le mani in pasta nella madia dove hanno messo ad impastare i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese. Studiano notte e giorno come levare il tappeto dove la gente sta passando e farla ruzzolare in terra. Ma quando potremo avere un pochino di pace e mandare tutti questi "rivoluzionari" con un reddito medio di due o tre milioni a testa al quel paese, magari a calci in culo per il male che si stanno facendo?




Al Qaeda, Fratelli Musulmani alleati degli USA e della Nato

Gli USA si sono alleati con tutto il terrorismo mondiale per aggredire e dissanguare la Siria. Al Qaeda è al centro di questa alleanza con i Fratelli Musulmani che vengono premiati con l'insediamento al potere se le azioni hanno successo come è accaduto il Libia ed in Egitto ed in Tunisia Il popolo egiziano è stato ingannato ed ha pagato con mille morti il nuovo dominio americano tramite il Fratello Morsi. Popolo ingannato che continuerà a morire di fame. Gli Usa hanno inaugurato l'alleanza con il terrorismo cominciando dalle Torri Gemelle che sono state minuziosamente minate e poi aggredite da aerei che sono stati consegnati ai terroristi dagli stessi USA.