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lunedì 15 ottobre 2012

Viaggio in Vietnam

Viaggio in Vietnam Nel 1983 io ed Alfiero Grandi fummo inviati dalla CGIL a rappresentarla al Congresso dei sindacati vietnamiti che si teneva ad Hanoi. Alfiero Grandi che poi sarebbe stato sottosegretario di Stato con il governo Prodi a quel tempo era dirigente della CGIL emiliana. Lo conoscevo da tempo e ne avevo stima. Era espressione di quella Emilia rossa che era uno dei grandi punti di forza della sinistra italiana. Il PCI in molte zone prendeva anche oltre il cinquanta per cento dei voti e le amministrazioni comuniste erano esemplari per la realizzazione di servizi sociali e la correttezza della gestione. Tutta l'Italia comunista e socialista era orgogliosa della forza che veniva dalla Emilia, dalla Toscana, dall'Umbria. Questa forza si irradiava nel territorio circostante. L'Italia centrale era in grandissima parte amministrata dalla sinistra. Raggiungemmo Hanoi con un lungo viaggio in aereo che partiva dalla Germania est. Ci spostavano verso oriente e questo ci portò a vedere con emozione l'alba in un'ora che per noi era ancora piena notte. Ad Hanoi fummo ricevuti con i riguardi dovuti ad una delegazione ufficiale estera fummo alloggiati in un albergo dove fui colpito da un involucro di grissini Fioravanti abbandonato su un divano. Diavolo di italiani! Si trovavano dall'altra parte del mondo e nell'emisfero politico comunista! Mi spiegarono che industriali italiani facevano cucire lenzuola ed altro dalle operaie vietnamite e che c'era quindi una certa frequentazione di italiani. Al Congresso dei sindacati vietnamati la cosa che mi colpi di più fu l'immenso silenzio che dominava la sala del Congresso. Le uniche voci che si sentivano erano quelle del Presidente e dell'oratore. Il Congresso cominciava alle otto del mattino. Ogni intervento durava non più di dieci minuti. Non si sentiva assolutamente niente. Alle dieci e mezzo si faceva una sospensione di mezzora e poi di riprendeva sempre in questo silenzio. Un silenzio irreale. Io e Alfiero fummo sistemati in posti di onore. Al Congresso parlò Alfiero usando il francese lingua che i vietnamiti conoscono bene avendo subito la colonizzazione francese prima di quella inglese. Fu naturalmente molto ed a lungo applaudito. L'ambasciatore italiano ad Hanoi fu gentilissimo. Ci mandò a prelevare con l'auto e si intrattenne con noi. Conosceva Alfiero e ne aveva un grande rispetto. Era originario di Bologna. Di questo viaggio ad Hanoi conservo il ricordo di Hanoi che a me è sembrata una Venezia tropicale attraversata come è dalle tante giravolte del fiume Rosso la bellezza delicata e sensuale delle ragazze che passavano con un bilanciere sulla spalla dal quale pendevano due grandi ceste e che camminavano sotto quel peso come se danzassero con grande leggerezza, la dorsale montagnosa simile ai nostri Appennini... Saigon mi fece una impressione terribile. Eravamo alloggiati in un albergo di stampo coloniale in evidente stato di degrado che dava su una piazza piena di centinaia e centinaia di giovani che sembravano allucinati e che a volte si mettevano a camminare tutti insieme come pazzi. Parte della città era su palafitte immerse in un mare nero di sporcizia. La città intera era ancora traumatizzata dalla terribile guerra subita. Il processo di riunificazione era lento ed il Vietnam non aveva i mezzi per fare di più di quanto stava facendo. Confesso che nei due o tre giorni che passammo a Saigon ora chiamata città Ho Ci Min avevamo quasi paura di uscire in piazza. Ma forse era solo un nostro timore infondato. i vietnamiti sono un popolo contadino ed i contadini sono eguali in tutte le latitudini del globo.Non è difficile familiarizzare con loro. Ci trattarono con gentilezza ed organizzarono un pranzo fatto di tante verdure e carni che cuocevano al centro della tavola alla francese, Questo magnifico piatto aveva anche delle uove di gallo cedrone e questo era un segno di particolare riguardo nei nostri confronti. Le foreste del Vietnam dove vive il gallo cedrone erano state avvelenate dall'Orange il terribile diserbante usato dagli americani per defogliare e che ancora oggi continua a seminare terrore sofferenza e morte per le deformità e le mutazioni che provoca nei nascituri. Gli USA sfogarono la loro terribile rabbia per l'umiliazione di perdere il confronto militare annegando letteralmente il Vietnam in un mare di veleni chimici capaci di uccidere anche a distanza di anni e comunque di alterare l'integrità del DNA della popolazione. La differenza tra i due Vietnam era enorme. Non so se oggi esista ancora ma mentre il nord vietnam pur nella estrema povertà dava l'impressione di una nazione solida con i mercati pieni sempre di tantissimi prodotti della terra, il Sud del Vietnam era ancora segnato profondamente dalla presenza delle truppe di occupazione americana e vi si respirava un cupo clima di dopoguerra nel quale le fonti di sostentamento erano tutte scomparse con il ritiro delle truppe. Siamo stati a rendere omaggio ad Hanoi al mausoleo di Ho Chi Min. Si tratta di una grande costruzione quadrata severa visitata da migliaia di persone. Prima di giungere ad Hanoi abbiamo fatto sosta a Karachi nel Pakistan. Durante la sosta fatta dentro l'aereo potevo vedere la grande rete che circondava l'aeroporto gestito da militari dai modi bruschi. Vedevo migliaia di mani aggrappate a quella rete. Migliaia di persone non facevano altro che guardare l'aeroporto dalla rete. Su tutte aleggiava una disperazione terribile la disperazione che solo lo stomaco vuoto e la fame possono dare. Non dimenticherò mai il sentimento di angoscia che mi assalì per tante persone vestite soltanto di un pezzo di cotone bianco e che al mondo non possedevano nulla assolutamente nulla. Lì ho capito davvero la rivoluzione di Ho Chi Min ed la necessità di comunismo del genere umano.

giovedì 11 ottobre 2012

ancora su Luciano Lama

Ancora su Luciano Lama In una relazione al Direttivo della CGIL uno dei segretari confederali (se mal non ricordo erano 12) propose la gratuità del trasporto urbano estendendo all'Italia una misura che era stata adottata dal Comune di Bologna diretto dal sindaco Zangheri nel 1973 e che fu applicata per circa tre anni. La gratuità era limitata a determinate fasce orarie se mal non ricordo fino alle nove del mattino e poi nel pomeriggio all'ora della uscita dalle fabbriche o dagli uffici. Il ragionamento che reggeva la proposta era in parte utopistico ma dotato di una forte logica sociale. Dovevamo puntare non alle singole produttività aziendali o settoriali ma ad una produttività generale in cui taluni settori anche negativi tuttavia incrementavano un risultato finale buono ed utile per tutti. Si ragionava che se un lavoratore non spende soldi per recarsi in fabbrica o per tenere il bambino all'asilo nido o per pagare la mensa o le vacanze è indotto a moderare le sue rivendicazioni salariali. Farsi bastare insomma anche un salario da non decurtare dal costo dei servizi. Questo avrebbe aiutato le imprese ed il sistema nel suo insieme. Ricordo che erano gli anni in cui il 68 aveva ancora una forte influenza, una forte spinta propulsiva che spingeva l'Italia verso una società più civile, più vivibile. Erano gli anni delle 150 ore, dei decreti delegati. Eravamo impegnati a costruire una società solidale assai diversa da quella che ci avrebbe imposto la destra dagli anni novanta in poi con la complicità compiacente di quello che era stato il PCI e della stessa CGIL. Il riformismo di Luciano Lama era interno ad una visione autonoma socialista del movimento operaio. Non era una capitolazione ed un tradimento come sarebbe diventato dopo. Dopo di Lama ci fu la segreteria di Pizzinato, un quadro di origine operaia che non durò molto. Si disse per la sua insufficienza "culturale" ma in verità perchè si meditava la scelta che sarebbe stata compiuta da bruno Trentin con l'abolizione della scala mobile e la firma del più grave meccanismo di impoverimento che abbiano mai avuto i lavoratori europei: un patto di concertazione che legava gli aumenti salariali al tasso di inflazione "programmato" assai diverso da quello reale. Meccanismo che nel giro di venti anni ha dimezzato i salari italiani rispetto a quelli tedeschi con i quali erano appaiati. Un perpetuo motore di povertà che agisce tuttora a pieno ritmo. IL bus gratis sarà stato una cosa sbagliata ed io non lo credo ma in ogni caso era il segno di una società solidale, di una amministrazione attenta ai bisogni di cittadinanza, opposta alla società di persone sole profetizzata dal liberismo della Tatcher e di Reagan che è stata imposta con strappi sempre più violenti ai quali hanno partecipato epigoni mediocri di Lama come Epifani e Camusso. http://www.ilcambiamento.it/campagna2.php?risp=si&pos=pu&ban=islanda

mercoledì 10 ottobre 2012

scampoli settembrini


Brutti, sporchi e cattivi, molto cattivi!
Leggo e leggiucchio sul film di Ciprì. iI poveri siano sporchi brutti e cattivi come abbiamo visto in un film memorabile con Nino Manfredi. Niente di nuovo sulla rappresentazione al limite della repellenza di una fauna umana grottesca ed in preda a pulsioni incontrollabili di consumismo. E' possibile che la famiglia descritta da Ciprì esista ma sono certo che ce ne sono duecento nello stesso quartiere diverse che sbarcano il lunario ed hanno uno schema morale solido e valori importanti anche se la mancanza di qualche dente rende bruttina la loro vista. Ma si sa. Non tutti possono permettersi un dentista. Il degrado, la deriva verso la distruzione che Ciprì ha voluto rappresentare coincidono con l'analisi postpasoliniana della plebe sottoproletariato che sostituisce la classe operaia e vive una vita indegna di essere vissuta.
http://www.gazzettadelsud.it/news/spettacoli/10917/Venezia--Cipri--primo-italiano-in-concorso.html


M a che dobbiamo fare?
sono sicuro che il film di Ciprì con Servillo presentato alla mostra di venezia non sia una volgare speculazione razzista su Palermo, sulla Sicilia, sui siciliani poveri dei quartieri degradati. . Si parla di un padre che usa i soldi avuti per il risarcimento della figlia morta in un incidente per comprarsi una enorme auto e su questo si ricama sul connubio tra il sottoproletariato degenere il consumismo etc...etc..... Spero di non sbagliarmi ma dal momento che Cipri è palermitano spero che non siamo alle solite che i peggiori detratori di se stessi siamo proprio noi siciliani. Comunque non mi pare giusto esprimermi definitivamente se non vedo il film. Ma credo che ci prenderemo un dispiacere.






Genocidio politico




Penso a quanto era bello, intelligente, sensibile,umano il popolo comunista del PCI di Togliatti. di Longo di Natta e degli altri grandi segretari del PCI.


Un popolo di milioni e milioni di persone che leggeva, era elevato culturalmente ed era capace di fare dei festival dell'Unità festival della Cultura e della Politica. Una cultura politica quella comunista che penetrava profondamente nella società italiana migliorandola. Una cultura "egemonica" che non era violenta convinceva trascinava era legata ai sentimenti più grandi di giustizia sociale di libertà di progresso di vera democrazia. Penso alle centinaia di migliaia di copie dell'Unità che si vendevano ma anche dell'Avanti che nel marzo del 1953 nel paginone centrale listato a lutto salutava la morte di Giuseppe Stalin come la caduta di un padre dell'umanità.


Ora il popolo del PD e quel poco che è rimasto del PSI non hanno più valori. Accettano il peggiore e più miserabile machiavellismo della politica italiana, subiscono la perdita dell'art.18 e le pensioni a 70 anni e soltanto per una manciata di spiccioli. Accettano in nome del liberismo e delle imprese tutti gli interessi del capitalismo italiano che è uno dei più avidi e meschini del mondo.

Come ha potuto il magnifico e grande popolo comunista diventare il popolo del PD che applaude Renzi e Letta ed accetta di allearsi con Casini



Gli americani ci mettono il dito nel sedere

I tedeschi hanno capito che dietro l'attacco all'Euro alla Grecia all'Italia alla Spagna ci sono gli americani che temevano per il suprematismo del Dollaro come moneta di scambio internazionale. Inoltre sanno che gli americani non sopportano le prosperità ed il benessere del popolo tedesco che vorrebbero ridurre a stecchetto. Gli USA non sopportano la locomotiva tedesca nell'economia mondiale. Vorrebbero essere i soli padroni dell'economia ed invidiano il bene e la prosperità altrui. I "mercati" non sono altro che gli USA. Oggi la Merkel li attacca. La Merkel è una liberista che assume una posizione coraggiosa nella sua parte politica. I socialisti brillano per il loro silenzio ed il loro subalternismo.


Per anni mi sono stupito ogni volta che in un film americano sentivo la radio o la tv parlare del Tempo e del Listino delle Borse. Pensavo: ma è mai possibile che questo sia il centro del mondo degli americani? Le previsioni del tempo e come andrà la Borsa?
Non sapevo, me tapino, che l'Italia sarebbe diventata tale e quale all'America. Previsioni meteorologiche e andamento delle borse sono diventati centrali nella nostra vita. Ci vengono imposte e siamo obbligati a sentire dappertutto. Ci manca soltanto di raggiungere la quantità di miliardi di pillole tranquillanti che vengono smerciate negli USA. Ma noi siamo a buon punto! Basta guardare la faccia di Monti la mattina e si è subito in zona ansiogena...


Slotz
Vedevo ieri sera in TV un servizio su Varsavia sulla Polonia e sono rimasto meravigliato di quanto stiano bene i polacchi e di come cresce con allegria la loro economia.
Poi ci ho pensato ed ho capito l'arcano, la causa di tanta gioiosa crescita economica e sociale. Non hanno l'Euro! Sono fuori dalla trappola mortale della euro-zona! Stampano i loro slotz quanto ne hanno bisogno!! Non hanno Monti che rompe la loro anima e li minaccia un giorno si ed uno no di farli morire di tasse e di fame! Non hanno la merkel che assegna loro i compiti! Non hanno Draghi con la sua faccia di Jago che come una idrovora trasferisce i loro redditi alle banche dei pescecani!

La Bibbia

alla base della sanguinaria continua aggressione degli USA ai popoli del mondo e di israele ai palestinesi ed ai suoi confinanti sta non soltanto gli interessi dello imperialismo colonialistico ma il convincimento della superiorità ed unicità del Popolo di Dio rispetto tutti gli esseri umani. Al confronto il libro di Hitler Mein Kamps è cosa di secondaria importanza. Gli americani e gli israeliani sono convinti dalla loro religione che "debbono" distruggere i loro nemici ed impossessarsi dei loro beni. Il mondo non sarà mai libero dalla loro minaccia fino a quando non prenderanno le distanze dalla Bibbia. Basta leggere qualche passo del Deutoronomio per rendersi conto del perchè di tanta disumanità e di tanto sangue.

Deuteronomia 2 24 "24 Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. 25 Oggi comincerò a incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a te.

Il prode Renzi

Leggo che Renzi gode di grande popolarità dentro il PD. Certo i gruppi dirigenti del PD hanno lavorato in profondità se sono riusciti a cambiarne il DNA e fare di un partito che viene dai comunisti e dalla sinistra dc qualcosa capace di riconoscerci in uno che sull'art.18 diceva "Chi se ne frega"! Non è che gli altri siano migliori di lui. Sono tutti in gara a chi è più corogna dell'altro verso i lavoratori.

La Camusso mendica

Rivendicazioni inconsistenti ed umilianti della Camusso al Governo. La detassazione delle tredicesime diventa una una tantum di una mancetta che non darà alcun sollievo alle famiglie dei lavoratori. La signora Camusso si guarda bene dal chiedere garanzie permanenti per i lavoratori come il Salario Minimo Garantito che impedirebbe salari schiavistici e come l'indicizzazione delle retribuzioni e delle pensioni. Minaccia lo sciopero generale per niente come ha fatto per niente tutti gli scioperi generali. Dovrebbe rimettere in discussione la legge Fornero e la legge sulle pensioni. Inoltre si dovrebbe spendere sulla scuola dove Profumo sta facendo diventare pazzi gli insegnanti.

corso calatafimi


Corso Calatafimi

Luciano Piccolo che era il mio successore alla CGIL e Luigi Colaianni mi chiesero cosa io volessi fare dopo Enna. Piccolo mi propose di tornare alla CGIL ad accuparmi del Cerdof organismo che io avevo fondato e di cui ero Presidente. Una centro studi e ricerche. Era mio diritto tornare alla CGIL in base al regolamento vigente sulle candidature. Luigi Colajanni nel quale io avevo sempre fiducia mi propose un lavoro nel PCI. Non mi sentivo di tornare in CGIl per la bolla di scomunica che la corrente socialista aveva fatto nei miei confronti e perchè umiliato dalla sconfitta subita Ero frastornato e non ricevevo il conforto di un buon consiglio da parte di nessuno.Ero solo, proprio solo .Decisi per l'incarico di Partito che era un modo per cancellarmi come figura di primo piano. Una sorta di punizione che mi sono inflitta in un momento in cui non avevo la lucidità necessaria per prendere una decisione che avrebbe influito per il resto della mia vita.
Ricorderò sempre come un incubo l'attraversamento di Corso Calatafimi che facevo tutte le mattine per raggiungere il Palazzo del PCI, una costruzione del settecento piena di marmi bianchi mortuari, cadente,gelata d'inferno e priva d'aria d'estate. Il primo piano era occupato dalla federazione di palermo. il Regionale nel quale io accettai di lavorare stava al secondo piano.
Abbi come compagno di stanza Elio Sanfilippo un compagno gentilissimo e di modi soavi che mi accoglieva sempre con un sorriso e si mostrava molto attento alle cose che dicevo Sono stato molto aiutato dal suo atteggiamento amichevole e nello stesso tempo discreto e gentile. .Ho anche un bel ricordo di Claudio Riolo che ora insegna all'Università di Palermo e che quando io arrivai al partito era in procinto di dimettersi dalla segreteria regionale. Ricordo con affetto anche Varvaro un compagno trapanese che poi sarebbe andato a dirigere la CIA. Al Partito avrei dovuto occuparmi delle zone interne della Sicilia per incentivarne lo sviluppo. Presto scoprii che Partito e Gruppo Parlamentare all'ARS era due entità distinte non sempre comunicanti e sinergiche. Il PCI era immerso in una profondissima crisi d'identità acuita dall'approssimarsi del crollo della URSS.
Un mattino, salendo le scale della Federazione incrocii Tornatore fratello del noto grande regista. Mi disse: Pietro posso farti una domanda? E poi mi disse: perchè tu hai lasciato un partito di successo per venire in un partito in crisi come il PCI? Il PSI di Craxi era considerato dai comunisti, con una punta di invidia, partito di successo!!



Palazzo Gravina principe di Palagonia
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Pietro Ancona
la candidatura

Luigi Colajanni mi candidò nel collegio senatoriale di Enna il posto dove era stato eletto senatore Epifanio la Porta e prima di lui, come indipendente del PCI, Simone Gatto illustre figura del socialismo siciliano. Era talmente sicuro della mia elezione che già discuteva a quale gruppo avrei potuto iscrivermi e proponeva il gruppo misto. Luigi Colaianni sapeva benissimo che non ero comunista e mi accettava per quello che ero. Quando si seppe della mia candidatura, contrariamente a quanto si era fatto in altre occasioni, i socialisti che mi erano stati più vicini furono durissimi come me. I socialisti della CGIL si riunirono in gran completo sotto la presidenza di Ottaviano del Turco in una pubblica sala e compirono un rito di scomunica e di odio nei miei confronti. Io ero ...Visualizza altro
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A Salvatore Bonadonna, Giuseppina Ficarra, Settimio Sollano e altri 3 piace questo elemento.
Pippo Oddo Non per nulla nessuno di noi ha più una tessera di partito in tasca.
20 ore fa · Mi piace · 1
Salvatore Bonadonna
Caro Pietro, come tu sai, decisi di chiudere con quel gruppo dirigente del PSI e i suoi rappresentanti nella CGIL nel lontano '67, quando maturò la scelta dell'unificazione socialista; con Simone Gatto partecipai alla formazione del Movimen...Visualizza altro
16 ore fa · Mi piace
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Tuccillo Casimiro
IO MI DOMANDO PERCHE' IL PAPA NON DICE NIENTE SULLE SPECULAZIONI FINANZIARI CHE STANNO METTENDO IN SERIO PERICOLO L'ECONOMIA MONDIALE ?
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Pietro Ancona
La campagna elettorale di Enna

Le elezioni politiche dell'87 si svolsero il 14 giugno. Arrivai ad Enna quasi un mese prima e trovai la città avvolta in una densa quasi impenetrabile nebbia. Faceva freddo ed io ero venuto da Palermo in abiti quasi estivi.Portavo una canottiera sotto la camicia ed avevo urgente bisogno di una maglia di lana. La maglia di lana quasi a giugno! Comprai tre maglie di lana!
Presi alloggio in un albergo della città alta. Telefonai alla federazione comunista per comunicare il mio arrivo. Non si fece vivo nessuno. Passai molte ore da solo in albergo in un silenzio glaciale poi pranzai da solo e nel pomeriggio mi recai in Federazione. Il Segretario era un giovane tarantino un "quadro" inviato dalla Direzione in Sicilia per dare una mano. Fu gentile ma non mi comuni...Continua a leggere
Mi piace · · 22 ore fa
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Pietro Ancona
Un Comitato Socialista per la lista di sinistra Fava

I socialisti siciliani hanno l'occasione di ritrovare se stessi in uno schieramento di sinistra e di progressisti che si costituisce attorno a Fava. E' innaturale il sostegno dei socialisti a Crocetta come lo fu a Capezzoni (che poi li lasciò con un palmo di naso) come lo fu per Ferrandelli alleato tramite Cracolici con Lombardo. E' stato sconcertante farsi imporre da Nencini la leadership di Vizzini che per decenni era stato importante uomo del gruppo dirigente berlusconiano.
Invito i socialisti siciliani a fare un comitato e prendere contatto con Fava per concordare le modalità di una campagna elettorale che deve portare davvero ad un rinnovamento dell'Isola liberandola dall'egemonismo della destra e del PD che sono e saranno alleati per continuare l'opera del governo Lombardo.
Mi piace · · 1 settembre alle ore 9.19
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Pippo Oddo Con tutto l'affetto (oramai cinquantennale) che mi lega all'animatore di questo dibattito, non posso esimermi dal fargli notare che per battere la destra e il malaffare ci vuole una sinistra coesa e il sostegno dei moderati. Tutte le altre proposte, a mio avviso, hanno il fiato corto.
Domenica alle 21.45 · Mi piace
Angelo Morello Socialisti,comunisti, riformisti, progressisti abbiamo bisogno di immergerci in una riflessione profonda per fare emergere una nuova cultura, chiamiamola pure di sinistra, che possa candidarsi a vincere nel prossimo futuro per il governo della società. Richiamarci ai fasci siciliani potrebbe essere un comune denominatore.
Lunedì alle 18.04 · Mi piace
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Pietro Ancona
Genocidio politico

Penso a quanto era bello intelligente sensibile umano il popolo comunista del PCI di Togliatti. di Longo di Natta e degli altri grandi segretari del PCI. Un popolo di milioni e milioni di persone che leggeva era elevato culturalmente ed era capace di fare dei festival dell'Unità festival della Cultura e della Politica. Una cultura politica quella comunista che penetrava profondamente nella società italiana migliorandola. Una cultura "egemonica" che non era violenta convinceva trascinava era legata ai sentimenti più grandi di giustizia sociale di libertà di progresso di vera democrazia. Penso alle centinaia di migliaia di copie dell'Unità che si vendevano ma anche dell'Avanti che nel marzo del 1953 nel paginone centrale listato a lutto salutava la morte di Giuseppe Stali...Visualizza altro
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Angelo Morello Una bella pagina storica. Mi piaceva di più Longo, un partigiano serio ed unitario. Una volta disse a un suo collaboratore di andare a prendere sua moglie alla stazione Termine che arrivava a Roma in treno. Il collaboratore gli disse: ma come faccio a riconoscerla se non lo mai vista. Longo gli rispose: la più brutta che scende dal treno, quella è mia moglie.
Lunedì alle 18.06 · Modificato · Mi piace
Pietro Ancona Notate che non ho citato Berlingue che considero il capostipite del PD di oggi...
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Pietro Ancona
I poteri del Generale - 3 settembre 1982

Il Generale della Chiesa chiedeva poteri speciali per portare avanti la sua lotta alla mafia siciliana. La sua intenzione era di sdradicarla e questa sua volontà incombeva sulla società siciliana e generava allarme nelle cosche mafiose. Il Generale era giunto a Palermo come Prefetto. Presidente del Consiglio dei Ministri era Giulio Andreotti sospettato da molti di avere un rapporto speciale con la mafia siciliana rapporto mediato a Palermo dall'On.Le Lima e nella Sicilia orientale dall'On.le Drago.L'On.le Lima sarebbe stato ucciso dalla mafia nel 1992 uno degli anni horribilis della storia mafiosa di questo disgraziato Paese.
La questione della concessione dei poteri speciali divideva le forze politiche siciliane. C'era chi era favorevole ma anche ...Continua a leggere
Mi piace · · Domenica alle 21.35
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Pietro Ancona Angelo tu che sei antimafia non sei eguale al mafioso del tuo paese. Sono cose diverse e piani diversi!
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Angelo Morello Se uno scrittore come Sciascia dice: "Se lo stato vuole davvero sconfiggere la mafia deve suicidarsi" cosa devo dire io. Comunque, condivido il tuo dire, ma io volevo andare nel profondo del sistema che ha portato il Generale Dalla Chiesa alla morte.
Lunedì alle 17.46 · Mi piace
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Giovanna La Cava
succede a Catania... "ARTE contemporanea" modello Monti... titolo Disperazione.
Street life 1
‎"Installazione di uomo disperato contemporaneo su panchina modello memory foam" - I senzanome - Via Crociferi Catania © 2011
di: Tony Palazzo Photography & Filmmaking "Street Life project"
Mi piace · · Lunedì alle 16.13
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Pietro Ancona
La contraddizione

Preciso che nel sostenere Fava e la sua coalizione e nell'invitare i socialisti a votarlo è perchè non vedo nessuna altra possibilità di voto. Dovrei astenermi dal votare e scegliere una strada alternativa che potrebbe essere quella dei referendum e delle alternative territoriali. Ma la gente è ancora malatissima di elezioni. Se non va a votare si sente male! Crede di essere esclusa dal consorzio dei cittadini, di regredire in chissà quale abiezione. Eppure potremmo e dovremmo imparare la civiltà del non voto. Io non condivido tante posizioni di IDV e della federazione della sinistra che spesso si presta a farsi strumentalizzare dalle campagne CIA una volta contro la Libia e l'altra contro la Siria o contro la Russia. Ferrero ha financo sottoscritto il Pornoappello ...Visualizza altro
Mi piace · · 1 settembre alle ore 15.20
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Pietro Ancona
‎70° Compleanno!

La CGIL siciliana ha festeggiato il mio settantesimo compleanno. Segretario Italo Tripi e Responsabile del Dipartimento delle politiche meridionali della CGIL Franco Garufi. Fu riunito il Comitato Regionale della CGIL e numerosi altri compagni nel salone della CGIL di via Bernabei. Ricordo di essere stato io assieme ad Epifanio La Porta a comprare i comodi e razionali locali di Via Bernabei che dal 1980 ospitano la sede regionale. Avevamo anche comprato davvero per niente la bellissima tenuta di Santa Venerina. Quasi 14 ettari di terreno feracissimo con vigneto ed enormi castagni secolari grandi come cattedrali. Epifanio si dedicò alla ristrutturazione del vecchio casale al quale apparteneva anche un antichissimo torchio che è un vero e proprio museo di una agricoltur...Visualizza altro
Mi piace · · 28 agosto alle ore 16.58
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Angelo Morello Pensavo solo a mangiarle, e gli altri aspetti ,non li curavo.
Domenica alle 20.45 · Mi piace
Pippo Oddo
Tornando a bomba, non c'è dubbio che la Cgil che abbiamo a contribuito a costruire noi non c'è più. Né rimane più traccia dei rapporti umani del passato, che però non va mitizzato. Anche allora non mancavano i tiri bassi, le invidiuzze e ta...Visualizza altro
Domenica alle 21.30 · Mi piace
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Pietro Ancona
compiango il PSI che potrebbe ritrovare se stesso e cioè la sua natura di partito della classe lavoratrice partecipando alla coalizione di sinistra che sostiene Fava ed invece farà il satellite del PD che è partito confindustriale e montiano e che è diventato iperliberista. E' un vero peccato che la base socialista non sia mai stata interpellata nè sul caso Vizzini nè sul sostegno a Ferrandelli nè ora sul sostegno a crocetto. Un pugno di carrieristi usurpa il potere degli organismi di partito e lo ha ridotto a cameriere di Bersani, Cracolici, Crocetta....
Mi piace · · 31 agosto alle ore 21.10
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A Emilio Nino Borgese e Olga Handjal piace questo elemento.
Emilio Nino Borgese Ho mostrato le tue stesse perplessità nella bacheca di un gruppo. Nessuno dei c.d. socialisti ha voluto aprire una discussione. Comprensibile!
31 agosto alle ore 22.33 · Mi piace
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Giovanna La Cava
La disputa Samsung e Apple.. si è risolta con la condanna di Apple..( avevo s

Michele Sala e Eric Hobsbawm

L'inglese bolognese " Mi venne poi mostrato il cimitero, o meglio la necropoli dei Matranga, degli Scirò, dei Barbato dei LoJacono e delle altre famiglie cristiane albanesi che erano emigrate in Italia meridionale ed in Sicilia nel quindicesimo e nel sedicesimo secolo. Tutte le lapidi moderne, grandi o piccole che fossero, avevano la fotografia del defunto. La morte era sempre presente a Piana , era una realtà mai dimenticata e sentita con rispetto. In quella cittadina vidi un aspetto del costume tradizionale che era ancora dato per scontato e cioè le donne, vestite di nero, che stavano sedute in silenzio sulla strada, ma sempre con il viso rivolto verso l'interno della casa. Stavamo camminando lungo un lato della piazza - gli anticomunisti ed i m afiosi camminavano dall'altro lato- quando mi fermò per un istante: "non dire a nessuno qui che sei un inglese" mi avvisò: "Ci sono persone che se lo sapessero non sarebbero affatto contente di vederti assieme a me. Gi ho detto che vieni da Bologna." Era abbastanza logico: anche in Sicilia si sapeva che Bologna era rossa ed era quindi naturale che un comunista venisse a far visita ad un suo compagno. C'era soltanto un particolare che non capivo: eravamo stati insieme tutto il giorno parlando in inglese ad alta voce. Sala, che conosceva la sua gente, fugò i miei dubbi. " E come fanno a sapere che lingua parlano a Bologna?" In effetti, una novantina di anni prima, poco dopo l'unificazione dell'Italia, era successo proprio questo: nel 1865, i primi maestri inviati dal nuovo regno per insegnare ai bambini siciliani l'italiano di Dante erano stati scambiati per inglesi. Sotto questo aspetto, nello entroterra siciliano la situazione rimase immutata fino alla diffusione dei programmi televisivi nazionali. .......... In Italia, un'altra reliquia del passato era anche il rispetto pubblicamente tributato agli intellettuali ed il ruolo ad essi attribuito. Non riuscirei ad immaginare nessun altro paese europeo dove un noto intellettuale come Bruno Trentin - che proveniva da una famiglia di accademici antifascisti emigrati - sarebbe potuto diventare un leader di uno dei principali sindacati dei lavoratori dell'industria e poi della più grande confederazione sindacale nazionale." — con Pippo Oddo. Mi piace · · Non seguire più il post · 23 ore fa Visualizzato da 17 A Salvatore Bonadonna e Grace Cali piace questo elemento. Scrivi un commento... Opzioni Giovanna La Cava PAC-EURO "L'attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto." [Maurice Allais, nobel per l'economia 1988] Mi piace · · Non seguire più il post · Lunedì alle 20.06 Visualizzato da 25 A Salvatore Bonadonna e Olga Handjal piace questo elemento. Turi Comito La miseria ha questo di buono: che elimina la paura dei ladri Alphonse Allais, umorista francese ;-) Lunedì alle 22.55 · Mi piace · 1 Giovanna La Cava ah ecco perchè i poveri hanno "scelto" di restare tali..hanno paura dei LADRI;.-)))) Martedì alle 5.41 · Mi piace · 1 Scrivi un commento... Opzioni Pietro Ancona Il cretto di Burri celebrato dalla cultura internazionale come monumento evocativo e conservativo della memoria del terremoto. Non mi è mai piaciuto e considero la spazio che occupa con il suo cemento una offesa permanente alla natura che ne sarà per sempre soffocata. Non c'è alcuna ragione per dedicare una parte della terra ad un evento luttuoso e disastroso.Per quale motivo si deve ricordare un terremoto? Il prossimo che verrà potrebbe essere come quello che abbiamo subito o addirittura peggiore. E' vero che l'arte non ha scopo ma non ha senso imprigionare per sempre la terra in una guaina di sterile e dannoso cemento. http://sicilia.indettaglio.it/ita/comuni/tp/gibellina/turismo/turismo.html Turismo a Gibellina: il Cretto di Burri sicilia.indettaglio.it Gibellina. Località turistiche del comune di Gibellina. Riserve naturali, monumenti, musei, feste, sagre, foto di Gibellina, ruderi, archeologia, santuari, castelli, mare, montagna, viaggi, itinerari turistici. Mi piace · · Non seguire più il post · Condividi · Ieri alle 16.31 Visualizzato da 19 A Grace Cali e Pippo Oddo piace questo elemento. Pippo Oddo Ha lasciato perplesso per lungo tempo anche me. Una volta mi ci trovai intrappolato mentre le campagne circostante erano in fiamme. Avevo però il mio primo cellulare e potei chiama...Altro Ieri alle 17.11 · Mi piace Scrivi un commento... Opzioni Pietro Ancona Michele Sala raccontato da Eric Hobsbawm "Mi ricordo la prima visita in Sicilia, nel 1953, quando fui ospitato da Michele Sala, deputato e sindaco di Piana degli Albanesi. La città era una roccaforte rossa fin dal lontano 1893 quando il nobile dottor Nicola Barbato aveva predicato il vangelo del socialismo agli abitanti di quella che allora si chiamava Piana dei Greci da quella roccia - nello sperduto passo montano di Portella della Ginestra - che ancora oggi è conosciutaa come la "Pietra del Barbato". In gioventù lo stesso Michele Sala, che era nato nelle vicinanze, aveva ascoltato la buona novella dalle labbra dell'apostolo. Da allora in poi, con la pioggia o con il sole, in tempo di guerra come in tempo di pace o sotto il fascismo, alcuni pianesi non avevano mai mancato di commemorare ...Visualizza altro Mi piace · · Non seguire più il post · Ieri alle 9.41 Visualizzato da 19 A Lo Leggio Salvatore piace questo elemento. Mostra tutti e 5 i commenti Pietro Ancona pubblicherò l'altra pagina che E.H ha dedicato a Piana degli Albanesi domani. E' molto interessante rivedere la Sicilia a sessanta anni di distanza. Ieri alle 16.57 · Mi piace · 1 Angelo Morello Sono passati sessant'anni sarebbe opportuno che la verità venisse fuori. Comunque, ci vado per logica, secondo me i mandanti sono stati gli agrari e la mafia in computta con i servizi segreti, magari quest'ultimi hanno pure sparato. Ieri alle 17.04 · Mi piace Scrivi un commento...

Michele Sala ed Hobsbawm

L'inglese bolognese " Mi venne poi mostrato il cimitero, o meglio la necropoli dei Matranga, degli Scirò, dei Barbato dei LoJacono e delle altre famiglie cristiane albanesi che erano emigrate in Italia meridionale ed in Sicilia nel quindicesimo e nel sedicesimo secolo. Tutte le lapidi moderne, grandi o piccole che fossero, avevano la fotografia del defunto. La morte era sempre presente a Piana , era una realtà mai dimenticata e sentita con rispetto. In quella cittadina vidi un aspetto del costume tradizionale che era ancora dato per scontato e cioè le donne, vestite di nero, che stavano sedute in silenzio sulla strada, ma sempre con il viso rivolto verso l'interno della casa. Stavamo camminando lungo un lato della piazza - gli anticomunisti ed i m afiosi camminavano dall'altro lato- quando mi fermò per un istante: "non dire a nessuno qui che sei un inglese" mi avvisò: "Ci sono persone che se lo sapessero non sarebbero affatto contente di vederti assieme a me. Gi ho detto che vieni da Bologna." Era abbastanza logico: anche in Sicilia si sapeva che Bologna era rossa ed era quindi naturale che un comunista venisse a far visita ad un suo compagno. C'era soltanto un particolare che non capivo: eravamo stati insieme tutto il giorno parlando in inglese ad alta voce. Sala, che conosceva la sua gente, fugò i miei dubbi. " E come fanno a sapere che lingua parlano a Bologna?" In effetti, una novantina di anni prima, poco dopo l'unificazione dell'Italia, era successo proprio questo: nel 1865, i primi maestri inviati dal nuovo regno per insegnare ai bambini siciliani l'italiano di Dante erano stati scambiati per inglesi. Sotto questo aspetto, nello entroterra siciliano la situazione rimase immutata fino alla diffusione dei programmi televisivi nazionali. .......... In Italia, un'altra reliquia del passato era anche il rispetto pubblicamente tributato agli intellettuali ed il ruolo ad essi attribuito. Non riuscirei ad immaginare nessun altro paese europeo dove un noto intellettuale come Bruno Trentin - che proveniva da una famiglia di accademici antifascisti emigrati - sarebbe potuto diventare un leader di uno dei principali sindacati dei lavoratori dell'industria e poi della più grande confederazione sindacale nazionale." — con Pippo Oddo. Mi piace · · Non seguire più il post · 23 ore fa Visualizzato da 17 A Salvatore Bonadonna e Grace Cali piace questo elemento. Scrivi un commento... Opzioni Giovanna La Cava PAC-EURO "L'attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto." [Maurice Allais, nobel per l'economia 1988] Mi piace · · Non seguire più il post · Lunedì alle 20.06 Visualizzato da 25 A Salvatore Bonadonna e Olga Handjal piace questo elemento. Turi Comito La miseria ha questo di buono: che elimina la paura dei ladri Alphonse Allais, umorista francese ;-) Lunedì alle 22.55 · Mi piace · 1 Giovanna La Cava ah ecco perchè i poveri hanno "scelto" di restare tali..hanno paura dei LADRI;.-)))) Martedì alle 5.41 · Mi piace · 1 Scrivi un commento... Opzioni Pietro Ancona Il cretto di Burri celebrato dalla cultura internazionale come monumento evocativo e conservativo della memoria del terremoto. Non mi è mai piaciuto e considero la spazio che occupa con il suo cemento una offesa permanente alla natura che ne sarà per sempre soffocata. Non c'è alcuna ragione per dedicare una parte della terra ad un evento luttuoso e disastroso.Per quale motivo si deve ricordare un terremoto? Il prossimo che verrà potrebbe essere come quello che abbiamo subito o addirittura peggiore. E' vero che l'arte non ha scopo ma non ha senso imprigionare per sempre la terra in una guaina di sterile e dannoso cemento. http://sicilia.indettaglio.it/ita/comuni/tp/gibellina/turismo/turismo.html Turismo a Gibellina: il Cretto di Burri sicilia.indettaglio.it Gibellina. Località turistiche del comune di Gibellina. Riserve naturali, monumenti, musei, feste, sagre, foto di Gibellina, ruderi, archeologia, santuari, castelli, mare, montagna, viaggi, itinerari turistici. Mi piace · · Non seguire più il post · Condividi · Ieri alle 16.31 Visualizzato da 19 A Grace Cali e Pippo Oddo piace questo elemento. Fui ospitato da Michele Sala, deputato e sindaco di Piana degli Albanesi. La città era una roccaforte rossa fin dal lontano 1893 quando il nobile dottor Nicola Barbato aveva predicato il vangelo del socialismo agli abitanti di quella che allora si chiamava Piana dei Greci da quella roccia - nello sperduto passo montano di Portella della Ginestra - che ancora oggi è conosciutaa come la "Pietra del Barbato". In gioventù lo stesso Michele Sala, che era nato nelle vicinanze, aveva ascoltato la buona novella dalle labbra dell'apostolo. Da allora in poi, con la pioggia o con il sole, in tempo di guerra come in tempo di pace o sotto il fascismo, alcuni pianesi non avevano mai mancato di

Luciano Lama

Luciano Lama fu eletto segretario della CGIL nel salone della Domus Mariae nel 1970, in sostituzione di Agostino Novella nel corso di una speciale riunione del Consiglio Generale della Confederazione. Tre anni dopo veniva confermato dall'ottavo congresso tenutosi a Bari. Ne conservo una bellissima foto quadrangolare. A Bari ero seduto tra i membri della Presidenza del Congresso ed ero proprio dietro il podio da dove lui leggeva la relazione. Cominciò a parlare scosso da una intensa emozione che lo agitava. Vedevo oscillare il pantalone della sua gamba sinistra evidentemente scossa da un fremito incontenibile del nervo sciatico. Soffrii con lui di questo impatto con la platea del Congresso. Eppure Luciano era grande oratore e non era certamente alla sua prima relazione pubblica. Ma era il Congresso in cui doveva venire confermato alla carica che gli era stata affidata dal Consiglio. Dopo una ventina di minuti si calmò del tutto e la relazione filò liscia come l'olio fino alla fine. Era un gigante che incuteva rispetto e tuttavia era anche di grande emotività. Una eguale intensissima emozione lo scosse in un altro Congresso tredici anni dopo.Il Congresso in cui si congedava dalla CGIL dopo 42 anni di militanza. Per un paio di giorni non fece altro che piangere. Si asciugava gli occhi con un grande fazzolettone. Come si può non voler bene ad una persona così? I siciliani abbiamo avuto il piacere di averlo assieme a parte della sua famiglia nel Natale dell'81 alla scuola sindacale di Santa Venerina. Venne con la madre e la moglie. Aveva anche due figlie che però non vennero. Scherzando diceva di essere circondato dalle donne! La madre era una bella signora emiliana romagnola, vestita di nero, dalla carnagione chiara ed una bella faccia antica di persona uscita dal una foto del novecento. Madre e moglie erano splendide persone semplici, di compagnia. La moglie di Luciano Lama, alta come lui, gli somigliava tanto da sembrarne la sorella! In CGIL non ebbe mai vita facile sebbene il suo prestigio fosse diventato enorme.Trentin, Garavini, Bertinotti, la Camera del Lavoro di Torino quella di Brescia lo contrariavano "da sinistra". Non era amato dal Nord. Ricordo un Congresso allucinante all'Eur dedicato alla questione del 41 punto di contingenza! Non domandatemi di che cosa si trattava perchè non lo ricordo! So soltanto che tutti i delegati meridionali al Congresso ci sentivamo estranei al dibattito ed amareggiati perchè sentivano che la nostra opinione non contava molto. Dentro la CGIL il pregiudizio antimeridionale contava molto per gli esponenti delle strutture del Nord e dei sindacati industriali. Ric ordo con amarezza che ogni volta che parlava un esponente del Sud molti sindacalisti del nord si alzavano in piedi e conversavano tra di loro voltando financo le spalle all'oratore. Facevano un brusio infernale in cui parlare dal podio diventava una sofferenza. Il segretario della Camera del Lavoro di Torino fece una protesta durissima in un Consiglio Generale nel quale io ed Epifanio La Porta eravamo stati eletti membri del Direttivo! Non riusciva a capire tanta considerazione. Gli ricordai che avevamo più iscritti del Piemonte e che pur non avendo l'industria la CGIL in Sicilia contava. Ebbene, Luciano Lama era il volto umano della CGIL. Era il compagno, il dirigente nel quale noi ci riconoscevamo. Noi siciliani sapevamo bene che ci voleva bene e da quel grande italiano che era voleva il progresso della nostra Isola. Lo sentivamo uno dei nostri. manifestazione per la pace a Palermo Novembre 1981 con Lama e Pio la Torre. Io sono visibile a sinistra dietro Luigi Cocilovo segretario della Cisl

ancora su Luciano Lama

ancora su Luciano Lama nel marzo del 1977 decise di parlare ai giovani della Sapienza di Roma che da mesi avevano dato vita ad una serie di lotte di dura protesta per i processi di involuzione in corso della società italiana, il loro disagio esistenziali, la mancanza di prospettive per il futuro. Come si sa, fu violentemente contestato e costretto ad interrompere il suo discorso. Lama non si fece mai una ragione di quanto era accaduto e fu la prima crepa di lacerazione tra lui e la sua CGIL e l'Italia. Due anni prima aveva concordato con Agnelli, Presidente della Confindustria, il punto unico di contingenza che segnò il momento più alto dell'egualitarismo. La contingenza aveva lo stesso valore per l'operaio e per l'ingegnere cosa che nel tempo portò ad un appiattimento delle retribuzioni che comunque era molto più civile ed accettabile delle distanze abissali ed astronomiche che sono state riproposte negli anni successivi. IL prestigio della CGIL in Italia e nel mondo era enorme. Luciano Lama era uno dei più elogiati leaders sindacali. La contestazione di Lama fu vissuta dalla CGIL con disagio, irritazione, rabbia e tagliò un importante canale di comunicazione tra movimento operaio e movimento studentesco. Allora fui solidale con Lama e partecipai anche io alla riprovazione dei giovani. Ma da tempo ho cambiato idea e mi sono convinto che Lama e la CGIL sbagliassero. Il progetto riformista di cambiamento della società italiana sostenuto da Lama ed anche dal PCI era sostanzialmente sbagliato ed alla lunga perdente. Serviva certamente a Berlinguer ed al PCI per portarli al governo cosa che poi avvenne con Andreotti ma non poteva essere riconosciuto dai giovani come la strada maestra che li avrebbe aiutati nella vita. Quanto sta accadendo oggi è la prova che il sistema occidentale sopporta piccole dosi di riformismo se queste non incidono nel funzionamento del suo meccanismo generale. Ma non più di tanto e non per sempre. L'analisi fatta dai movimenti studenteschi e poi dalle Brigate Rosse sullo Stato delle Multinazionali era radicale ma giusta e forse non del tutto espressiva del "male" di cui è capace il capitalismo e che oggi si esprime nella disgregazione delle nazioni estranee alla sua cultura e nella cancellazione dei diritti delle classi lavoratrici e dei popoli dello stesso Occidente. Credo che la CGIL abbia sbagliato nel rifiutare in blocco il massimalismo dei giovani. Se il massimalismo è diventato terrorismo la responsabilità va ricercata non solo nei cattivi maestri ma anche nell'isolamento al quale i giovani furono condannati dai partiti della sinistra e dal sindacato. Certo il terrorismo è stata una pagina dolorosa della storia italiana per quanti lo stanno pagando con le carceri e per quanti lo hanno pagato con la loro vita. Ma il terrorismo è stato creato anche dalla disperazione dell'isolamento. Forse se ci fosse stato un dialogo tra lavoratori e giovani il corso della storia sarebbe stato un altro. Ma la CGIL vevniva spinta nel solco del compromesso storico e non aveva la forza di proporre una sua alternativa fatta di un riformismo più accetto alle nuove generazioni ed alle loro esigenza. La teoria della austerità che poi era anche quella di Ugo La Malfa dei tre fratelli ha portato alla sconfitta operai e studenti.

giovedì 4 ottobre 2012

Michele Sala raccontato da Eric Hobsmawm

Michele Sala raccontato da Eric Hobsbawm ( tratto da Anni Interessanti) "Mi ricordo la prima visita in Sicilia, nel 1953, quando fui ospitato da Michele Sala, deputato e sindaco di Piana degli Albanesi. La città era una roccaforte rossa fin dal lontano 1893 quando il nobile dottor Nicola Barbato aveva predicato il vangelo del socialismo agli abitanti di quella che allora si chiamava Piana dei Greci da quella roccia - nello sperduto passo montano di Portella della Ginestra - che ancora oggi è conosciutaa come la "Pietra del Barbato". In gioventù lo stesso Michele Sala, che era nato nelle vicinanze, aveva ascoltato la buona novella dalle labbra dell'apostolo. Da allora in poi, con la pioggia o con il sole, in tempo di guerra come in tempo di pace o sotto il fascismo, alcuni pianesi non avevano mai mancato di commemorare il primo maggio con una manifestazione a Portella della Ginestra. Gli eventi del 1947, quando il bandito Giuliano massacrò i partecipanti a questa meravigliosa manifestazione, sono stati splendidamente ricostruiti nel meraviglioso film di Francesco Rosi, "Salvatore Giuliano". Poco tempo dopo dopo l'eccidio, il partito aveva incaricato Sala di farsi carico della difficile situazione di questa parte dell'Isola.IL realismo tipico dei siciliani non gli faceva difetto.In gioventù aveva fatto iscrivere al partito, fra gli altri, anche Giuseppe Berti, he nell'era del Cominter sarebbe diventato un comunista di spicco e che allora studiava a Palermo. Il suo trucco era di avere scelto un'ottima posizione strategica per l'ufficio del partito socialista: un appartamento di fronte ad un bordello, in modo di potere arruolare potenziali reclute che, uscendo dalla casa di piacere con animo rilassato, sarebbero stati più disponibili di ascoltare la propaganda rossa. Questo suo realismo si era poi unito alla esperienza politica maturata durante i vent'anni di esilio a Brooklin, dove aveva imparato l'inglese abbastanza bene da spiegarmi perchè mai stava riempiendo di costruzioni la periferia della città ( "lotta guys need jobs - un sacco di gente ha bisogno di lavorare", mentre la percorrevamo in lungo ed in largo a bordo della sua auto di rappresentanza, salutando cittadini a destra e a sinistra (" In this town i know who I gotta say hello to!" - in questo paese so chi devo salutare!"... L'inglese bolognese " Mi venne poi mostrato il cimitero, o meglio la necropoli dei Matranga, degli Scirò, dei Barbato dei LoJacono e delle altre famiglie cristiane albanesi che erano emigrate in Italia meridionale ed in Sicilia nel quindicesimo e nel sedicesimo secolo. Tutte le lapidi moderne, grandi o piccole che fossero, avevano la fotografia del defunto. La morte era sempre presente a Piana , era una realtà mai dimenticata e sentita con rispetto. In quella cittadina vidi un aspetto del costume tradizionale che era ancora dato per scontato e cioè le donne, vestite di nero, che stavano sedute in silenzio sulla strada, ma sempre con il viso rivolto verso l'interno della casa. Stavamo camminando lungo un lato della piazza - gli anticomunisti ed i m afiosi camminavano dall'altro lato- quando mi fermò per un istante: "non dire a nessuno qui che sei un inglese" mi avvisò: "Ci sono persone che se lo sapessero non sarebbero affatto contente di vederti assieme a me. Gi ho detto che vieni da Bologna." Era abbastanza logico: anche in Sicilia si sapeva che Bologna era rossa ed era quindi naturale che un comunista venisse a far visita ad un suo compagno. C'era soltanto un particolare che non capivo: eravamo stati insieme tutto il giorno parlando in inglese ad alta voce. Sala, che conosceva la sua gente, fugò i miei dubbi. " E come fanno a sapere che lingua parlano a Bologna?" In effetti, una novantina di anni prima, poco dopo l'unificazione dell'Italia, era successo proprio questo: nel 1865, i primi maestri inviati dal nuovo regno per insegnare ai bambini siciliani l'italiano di Dante erano stati scambiati per inglesi. Sotto questo aspetto, nello entroterra siciliano la situazione rimase immutata fino alla diffusione dei programmi televisivi nazionali. .......... In Italia, un'altra reliquia del passato era anche il rispetto pubblicamente tributato agli intellettuali ed il ruolo ad essi attribuito. Non riuscirei ad immaginare nessun altro paese europeo dove un noto intellettuale come Bruno Trentin - che proveniva da una famiglia di accademici antifascisti emigrati - sarebbe potuto diventare un leader di uno dei principali sindacati dei lavoratori dell'industria e poi della più grande confederazione sindacale nazionale."

1943

Nel luglio del 1943 avevo appena sette anni ed in un pomeriggio caldissimo stavo appoggiato tra le gambe di mio padre seduto sotto un albero di mandorlo. All'albero era appesa una sacca con del pane. Di fronte a noi stava la grotta dove eravamo ricoverati sfollati da Agrigento bombardata dal mare da una innumerevole quantità di navi da guerra di tutte le dimensioni. M io padre era inquieto e mi intimò di rientrare nella grotta dove stava mia madre incinta ed in attesa un bambino da un giorno all'altro. Io resistevo perchè nella grotta il caldo era terribile e sapeva di umido. Mio padre mi mollò uno schiaffo e I riuluttante, obbedii. Ad un tratto sentimmo l'aria lacerata da una rumore insolito, sinistro. Una sorta di trictrac agitato a tutta velocità. Non fac emmo in tempo ad alzare gli occhi che una pietra rossa era caduta tra le gambe di mio padre proprio nel posto dove io ero seduto dopo avere colpito la sacca del pane sbriciolandola. Mio padre prese in mano la pietra ma la dovette buttare subito. Si trattava di un pezzo di ferro incandescente dal peso approssimativo di almeno un chilo! Se m i fosse caduto addosso mi avrebbe certamente fatto molto male. Forse mi avrebbe ucciso! Due o tre notti dopo fummo svegliati da un rumore sordo persistente. Era una interminabile fila di soldati che ci passavano vicinissimi proprio a pochi metri sfruttando un vecchio sentiero. Passarono per ore ed ore fino a quando cominciò ad albeggiare. Io fui allontanato dalla grotta dove mia madre stava dando alla luce mio fratello Fortunato. Era il 10 luglio 1943