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domenica 19 agosto 2012

guadalajara

Guadalajara

L'anno in cui io nacqui Agrigento attraversava uno dei periodi più duri della sua storia.Circolava pochissimo denaro e molta, troppa gente, soffriva la fame. Mio padre si era appena sposato e, come tanti altri, accettò l'invito del regime ad arruolarsi nel CTV (Corpo Truppe Volontarie) che operava in Spagna dalla parte del golpista generalissimo Franco ed in Africa Orientale. Assieme a mio padre si arruolarono molti agrigentini e tra questi il padre di due ragazzi che poi furono miei vicini di casa Lucia e Carmelo Villa. . Si arruolavano per avere il vitto e per mandare a casa la misera deca. Il papà di Lucia e Carmelo La moglie, la signora fofò come noi la chiamavano, dopo innumerevoli anni di attesa ne ebbe una miserrima pensioncina di guerra.
Il nome Guadalajara l'ho sentito
pronunziare da mio padre nei diversi ripetuti racconti come mi fece della sua avventura spagnola. Mi diceva che era il luogo di una terribile battaglia svoltasi nel marzo del 1937 dove si fronteggiavano italiani della Brigata Garibaldi che stavano con la Repubblica e fascisti inviati da Mussolini in numero enorme appunto sfruttando la miseria che imperversava in Italia. Mi raccontava papà ripetendo parola per parola gli appelli che con altoparlanti i compagni della Brigata Garibaldi facevano ai CTV. Purtroppo non ricordo tutto il testo dell'emozionante invito che papà mi ripeteva.. Ricordo che cominciava con le parole: fratelli italiani". L'appello spiegava le ragioni della difesa della repubblica e invitava a disertare ed ad unirsi ai combattenti per la repubblica democratica difesa dai comunisti, dai socialisti e dagli anarchici. Credo che mio padre finì con il disertare e passare dall'altra parte e che poi abbia subito un processo che lo condusse alle carceri militari di Gaeta. Ma questa parte della storia non mi è molto chiara.
Pensando alla guerra di Spagna mi viene da pensare alla guerra contro la Libia e la Siria. N iente cambia sotto la volta del cielo. il capitalismo non accetta che uno Stato possa sfuggire al suo controllo e dirigersi verso una economia di libertà. L'Europa ha nella sua fedina penale l'aggressione e la morte della Repubblica Spagnola. Poi della Jugoslavia. Ora ha aggiunto la morte della Libia e forse anche della Siria e la disgregazione della Somalia. La "democrazia" va bene soltanto se vince la destra economica e sociale. Se vince la sinistra si ricorre al golpe o all'avvelenamento dei pozzi per uccidere quello che non si vuole vedere prosperare

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