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mercoledì 5 settembre 2012

corso calatafimi

Corso Calatafimi

Luciano Piccolo che era il mio successore alla CGIL e Luigi Colaianni mi chiesero cosa io volessi fare dopo Enna. Piccolo mi propose di tornare alla CGIL ad accuparmi del Cerdof organismo che io avevo fondato e di cui ero Presidente. Una centro studi e ricerche. Era mio diritto tornare alla CGIL in base al regolamento vigente sulle candidature. Luigi Colajanni nel quale io avevo sempre fiducia mi propose un lavoro nel PCI. Non mi sentivo di tornare in CGIl per la bolla di scomunica che la corrente socialista aveva fatto nei miei confronti e perchè umiliato dalla sconfitta subita Ero frastornato e non ricevevo il conforto di un buon consiglio da parte di nessuno.Ero solo, proprio solo .Decisi per l'incarico di Partito che era un modo per cancellarmi come figura di primo piano. Una sorta di punizione che mi sono inflitta in un momento in cui non avevo la lucidità necessaria per prendere una decisione che avrebbe influito per il resto della mia vita.
Ricorderò sempre come un incubo l'attraversamento di Corso Calatafimi che facevo tutte le mattine per raggiungere il Palazzo del PCI, una costruzione del settecento piena di marmi bianchi mortuari, cadente,gelata d'inferno e priva d'aria d'estate. Il primo piano era occupato dalla federazione di palermo. il Regionale nel quale io accettai di lavorare stava al secondo piano.
Abbi come compagno di stanza Elio Sanfilippo un compagno gentilissimo e di modi soavi che mi accoglieva sempre con un sorriso e si mostrava molto attento alle cose che dicevo Sono stato molto aiutato dal suo atteggiamento amichevole e nello stesso tempo discreto e gentile. .Ho anche un bel ricordo di Claudio Riolo che ora insegna all'Università di Palermo e che quando io arrivai al partito era in procinto di dimettersi dalla segreteria regionale. Ricordo con affetto anche Varvaro un compagno trapanese che poi sarebbe andato a dirigere la CIA. Al Partito avrei dovuto occuparmi delle zone interne della Sicilia per incentivarne lo sviluppo. Presto scoprii che Partito e Gruppo Parlamentare all'ARS era due entità distinte non sempre comunicanti e sinergiche. Il PCI era immerso in una profondissima crisi d'identità acuita dall'approssimarsi del crollo della URSS.
Un mattino, salendo le scale della Federazione incrocii Tornatore fratello del noto grande regista. Mi disse: Pietro posso farti una domanda? E poi mi disse: perchè tu hai lasciato un partito di successo per venire in un partito in crisi come il PCI? Il PSI di Craxi era considerato dai comunisti, con una punta di invidia, partito di successo!!


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