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martedì 4 settembre 2012

la campagna elettorale di Enna

La campagna elettorale di Enna

Le elezioni politiche dell'87 si svolsero il 14 giugno. Arrivai ad Enna quasi un mese prima e trovai la città avvolta in una densa quasi impenetrabile nebbia. Faceva freddo ed io ero venuto da Palermo in abiti quasi estivi.Portavo una canottiera sotto la camicia ed avevo urgente bisogno di una maglia di lana. La maglia di lana quasi a giugno! Comprai tre maglie di lana!
Presi alloggio in un albergo della città alta. Telefonai alla federazione comunista per comunicare il mio arrivo. Non si fece vivo nessuno. Passai molte ore da solo in albergo in un silenzio glaciale poi pranzai da solo e nel pomeriggio mi recai in Federazione. Il Segretario era un giovane tarantino un "quadro" inviato dalla Direzione in Sicilia per dare una mano. Fu gentile ma non mi comunicò alcun programma, niente che io potessi fare. I successivi due giorni li passai in albergo da solo. Una situazione allucinante, incredibile! Colaianni non aveva idea di quale inferno fosse il Partito ad Enna! Il candidato alla Camera era un giovane dirigente di una organizzazione di contadini il quale era letteralmente il padrone del Partito. Aveva fatto sapere al segretario tarantino che se lui non fosse stato eletto poteva farsi le valigie e tornare al suo paese! Ancora dopo qualche giorno cominciai a fare qualcosa a spostarmi in provincia. La CGIL regionale mi mandò Francesco Catalano mio amico un compagno di famiglia ennese stimatissimo dai suoi concittadini il quale si mise al mio fianco e mi aiutò nella campagna elettorale. Molti compagni socialisti si schierarono dalla mia parte ma era difficile che venissi eletto: il candidato alla camera del pci aveva accordi con il candidato al senato della dc. Tutta l'Enna politica era al corrente di questa tresca. Accordi di ferro che funzionarono a dovere. Spesso i due facsmimili dc pci circolavano insieme. Insomma ad Enna era già stato fondato con quasi venti anni di anticipo il PD dai due notabili locali! Feci una c ampagna elettorale che fu un successo. Mi ricordo di aver fatto un comizio a Leonforte con Anna Finocchiaro che allora era una avvenente magistrata catanese , un comizio affollato da migliaia di persone. Per me è stata una esperienza umana importante.I minatori, i lavoratori mi sostennero. Presi un sacco di voti ma molti compagni venivano a riferirmi dello intrigo che si sviluppava alle mie spalle. Ne informai Colajanni a Palermo ma, come capii dopo, inutilmente. Non avevo capito che il PCI non era più il partito disciplinato dal centralismo democratico che io immaginavo. Enna era per i fatti suoi ed il regionale del Partito non vi aveva alcun potere.Il PCI era già diventato un'altra cosa. Era un partito dilaniato da gruppi di potere e pieno di conflitti al suo interno. Ebbi 25 mila voti pari alla percentuale del 25 per cento e mi mancarono qualche centinaio di voti per essere eletto. Fu eletto soltanto il candidato della DC mentre colui che gli aveva dato almeno un migliaio di voti comunisti per il senato non era stato eletto. Lo sarebbe stato dopo alle elezioni regionali e da allora lo sarebbe stato sempre fino ai giorni nostri. Tornai a Palermo deluso e stordito. Non c'è niente che possa disorientare e mettere a terra quanto una sconfitta elettorale. La solitudine che può colpire in una sconfitta è devastante e capace di atterrare.

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